È partita la gara al riposizionamento dopo il congresso. Irto e i consiglieri regionali hanno puntato sul cavallo sbagliato, sebbene rivendichino l’affermazione di Bonaccini dal Pollino allo Stretto. All’orizzonte cosa devono aspettarsi gli elettori del Pd?
Credo nulla di eclatante, gli organi sono stati designati da poco e sono del parere che non debba essere buttato a mare niente della comunità democratica esistente. Al massimo, si dovrà integrare qualcosa con l’aria nuova che si respira e con i giovani che sanno stare al mondo in modo diverso.
Con queste parole tratte da un’intervista rilasciata a la CNEWS la presidente del PD provinciale di Cosenza e componente della Direzione nazionale Maria Locanto lancia un messaggio minimalista ai dirigenti, vecchi (tanti) e nuovi (pochi), che in astratto dovrebbero prepararsi ad occupare le panchine dei giardini pubblici.
Alla Schlein, che ha vinto le primarie con una promessa di cambiamento profondo nelle politiche e tra coloro che dovrebbero realizzarle, la Locanto contrappone “NULLA DI ECLATANTE”, precisando, ad evitare equivoci magari con la sua compagna in Direzione Bruno Bossio, la linea della continuità, che vuol dire che non deve essere buttato niente della comunità democratica esistente. Concede bontà sua che “al massimo si dovrà integrare qualcosa con l’aria nuova che si respira e con i giovani che sanno stare al mondo in modo diverso”. Il cambiamento devoluto all’aria buona della Sila.
Almeno visto da qui, dal regno dei cacicchi stagionati, di nuovo nel PD se ne vede e prevede poco. Naturalmente, se questa posizione non è solo una bizzarria calabrese, con l’attesa di avere un centro sinistra (o sinistra riformista) da contrapporre alla destra di Giorgia Meloni la fiducia di tanti, anche estranei al partito, appassirà come un fiore tenuto al secco.
Ora ciascuno ha il diritto di fare le scelte che crede; se ritiene che il PD nelle stesse mani da decenni abbia svolto un ruolo positivo ed incisivo per la democrazia reale, per il superamento delle innumerevoli fratture che segnano la società, lasciando irrisolti i problemi come la diseguaglianza economica e sociale ormai intollerabile, la fuga di decine di migliaia di giovani che così depauperano di risorse e competenze la nostra terra, il discredito generalizzato per la politica e i suoi esponenti, la Locanto ha fatto la scelta giusta. Così le panchine lasciate libere dai previsti cacicchi rimarranno a disposizione dei cittadini anziani che almeno non fanno danni.
Confesso che da socialista, non massone e non gregario di nessuno, come molti pensano del Sindaco Franz Caruso, avevo scritto che sia la Schlein sia la Meloni con modalità e obiettivi diversi rappresentavano una svolta, non solo perché donne ma per la loro carica di novità, la sola che ne garantisse il credito da parte dei rispettivi elettorati.
È prematuro per entrambe dichiarare che è stato un abbaglio per eccesso di fiducia.
Ma siccome noi siamo calabresi e cosentini – magari a dispetto di altri cosentini – è bene non sottovalutare quel che NON accade e NON accadrà nella realtà magmatica del PD calabrese.
Quanto potrà incidere sulla credibilità del nuovo corso a livello nazionale? Poco perché la Calabria conta poco, perché da anni è relegata ad una condizione politica, culturale, economica e sociale di marginalità. In molti sono convinti che sia pressoché impossibile mutare questa condizione stantia, che oltre tutto se danneggia la più gran parte dei cittadini sta bene a quella larga minoranza che con etichette cangianti e con la patente di iscritta alla massoneria (quella deviata compresa) vive, gode, governa, non con i cittadini ma a danno dei cittadini.
In questo quadro generale, che mi auguro pecchi di eccessivo pessimismo e quindi sia suscettibile di radicali cambiamenti, ha un piccolo ma significativo rilievo la risposta in privato pilatesca e burocratica (aspettiamo cosa dira tra anni la Giustizia) della Locanto sullo scippo di Villa Rendano e la chiusura de ICalabresi. Ne è seguito un articolo pubblico per definizione. Il titolo non si prestava ad equivoci: “Il nuovo PD preferisce tirare la “balla” in tribuna”.
Ora se dovessi scrivere di nuovo “del nuovo (presunto) PD” dovrei titolare icasticamente: “Tranquilli compagni (forse troppo impegnativo per tanti ex DC) tranquilli amici il PD di Locanto, Bruno Bossio, Nicola Adamo e Carlo Guccione marcia e avanza insieme a noi” Verso dove? Questo ancora non si può sapere, ma mi terrei prudente.
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Il sud è terra di Gattopardi! Purtroppo!!!