Mi pare che sia chiaro, e ripeta meritorio, il diretto coinvolgimento del Sindaco Occhiuto, il quale non si limitò a caldeggiare l’acquisto di Villa Rendano, ma addirittura organizzò il primo incontro a Napoli con due dirigenti della SNAM, responsabili della gestione degli immobili societari.
Da ciò ricavo la conferma che il Sindaco, parte attiva nell’acquisizione dell’antica dimora della famiglia Rendano, offriva così al dott. Giuliani la garanzia istituzionale che il Comune avrebbe operato per la valorizzazione di Villa Rendano e delle attività che si sarebbero realizzate con la necessaria progressività.
Va dato atto al sen. Occhiuto, con il quale fino allo scorso anno ho avuto rapporti reciprocamente corretti, che la sua autorevolezza costituiva una delle garanzie che il Fondatore richiedeva per l’efficacia, il valore civile e la durata nel tempo della Fondazione ormai identificabile con Villa Rendano.
L’altra garanzia – scontata quella di guidare con efficienza e trasparenza prima la fase della ristrutturazione poi quella della programmazione e gestione – alla quale Giuliani subordinò il suo impegno economico era richiesta a me. Nonostante le difficoltà connesse alla mancanza di un progetto tutto da inventare, e anche la scarsa conoscenza di Cosenza che avevo ricominciato a frequentare saltuariamente credo di aver fatto quel che dovevo per dare una identità chiara a Villa Rendano con l’apertura di un museo multimediale che Anna Cipparrone con un’eccellente professionalità e un grande impegno ha fatto diventare partner dei più prestigiosi musei italiani e istituzioni culturali in Europa.
Ma l’impegno che Giuliani ha ripetutamente preteso, la durata nel tempo della Fondazione, come condizione per finanziarla con buona parte del suo patrimonio, ritengo di averlo onorato modificando lo Statuto e privilegiando il ruolo dell’Ordine notarile come garante di una scelta di personalità di garanzia al vertice.
Ripeto che su questo si doveva poter contare sul Sindaco della città per un verso e su di me, con mandato con atto pubblico.
Credete che Occhiuto possa dire di avere compensato con un’azione solidale e di tutela, a nome della città, l’atto donativo di Villa Rendano di cui è stato persino parte attiva nell’avvio delle trattative con la proprietà SNAM? L’aver condiviso e coperto politicamente il sodale e amico Walter Pellegrini nella sua manovra tesa a recuperare ruolo e privilegi che la mia lontananza e la lunga degenza ospedaliera in terapia intensiva gli aveva assicurato, almeno fino al mio trasferimento a Cosenza è quello che ci si attendeva da lui?
Insomma in conclusione: Sergio Giuliani ha impegnato 13 milioni di Euro ed io 11 anni della mia vita realizzando quello che era nelle legittime sue aspettative per regalare il tutto a Walter Pellegrini? Una beffa, un tradimento, una patente di libertà (provvisoria, credo) per le sue ambizioni e il suo protagonismo narcisistico.