Magnifico Rettore,
Lei non ama interloquire con I Nuovi Calabresi come già fatto con I Calabresi. In quest’ultimo caso l’occasione che le era stata offerta e che ha derubricato a telefonata con una brava collaboratrice della Fondazione Attilio e Elena Giuliani ETS era costituita da un’importante intervista rilasciata dell’ex Rettore della Università di Reggio Calabria prof. Bianchi, che lamentava, giustamente secondo il mio modesto parere di cittadino non incolto, la modestia delle relazioni di Unical con il proprio territorio.
Per evitare equivoci – non considero tali le photo opportunities con il Sindaco Franz Caruso e altre personalità politiche – il territorio è quel soggetto facile da identificare al quale è indirizzata la Terza missione che ha la medesima dignità delle altre due.
Comunque torno alla sua ritrosia a colloquiare con la stampa che ha la cattiva fama di essere “libera, autorevole e molto seguita” come I Calabresi e ora in dimensioni ridotte come I Nuovi Calabresi.
Forse qualcuno l’ha informata che un manipolo di traditori in violazione delle norme giuridiche ed etiche con il sostegno dei poteri istituzionali e non – notoriamente non il massimo di trasparenza e credibilità da queste parti – ha preso possesso della Fondazione Giuliani e di Villa Rendano con la facile e scontata previsione che siano entrambe destinate prima all’irrilevanza e poi alla chiusura.
Ora in una regione e una città dove la legalità, la buona amministrazione, un’informazione puntuale a sostegno di una cittadinanza attiva sono garantiti e tutelati, l’assalto ad un Ente no profit (non è il caso di Cosenza e della Calabria) non sarebbe consentito. Nel nostro caso addirittura un ex sindaco e parlamentare è stato parte attiva dell’occupazione ed ora è membro del CdA. Naturalmente si procederà con un’azione non banalmente legale, ma con la finalità di verificare se un Ente del Terzo settore, ovunque operi, deve temere il bis del colpaccio cosentino. Sarebbe un precedente destabilizzante per migliaia di realtà no profit in tutt’Italia. Ed io provvederò a far conoscere quanto avvenuto e i rischi potenziali per l’intero Terzo settore, oggi peraltro normato dal nuovo Codice.
In seguito a questa situazione ho sentito il dovere di avanzare una proposta oggi politica e di garanzia della sopravvivenza della Fondazione che era mio dovere assicurare, come non hanno inteso degli ignoranti che addirittura minacciano azioni legali negando a ogni cittadino il DIRITTO di fare proposte, esprimere giudizi, denunciare all’opinione pubblica dove esiste, e quindi non in Calabria, azioni dannose e improprie a danno di un Ente no profit che ha finalità di pubblica utilità sociale, civile e culturale.
La proposta è la stessa che avrei avanzato io come presidente e cofondatore della Fondazione se non fossi stato vittima di una manovra da gang.
La proposta lei la conosce solo de relato, perché immagino che non si abbassi a leggere giornali “sovversivi” cioè liberi e letti e quindi non la ripeto.
Ho inviato una PEC al Presidente del Consiglio perché voglia considerare questa offerta “politica” – che non vuol dire né inesistente né subordinata a nessun manigoldo – che da un lato dà attuazione alle direttive lasciate con atto pubblico dal dott. Sergio Giuliani fondatore e mecenate per la città, non per un personaggetto livoroso e bramoso di potere e soprattutto di visibilità, dall’altro assicurerebbe all’Unical un patrimonio mobiliare e immobiliare di valore pari a € 8.000.000. Credo che questo caso sia meritevole di essere conosciuto dal Governo e in ogni caso registrato a futura memoria.
Ci pensi e soprattutto porti questa proposta ora politica, ma pienamente operante, all’esame dei competenti organi accademici o si assuma con docenti la responsabilità di non considerare l offerta facendosi di fatto garante dello status quo che è e sarà oggetto di ogni azione consentita dalla legge per il ripristino della legalità.
Con osservanza
Avv. Prof. Francesco Pellegrini