Nei giorni scorsi mi è capitato di vedere su Google una foto di tre persone che con le braccia sulle spalle comunicavano il loro legame di amicizia reciproca.
Niente di straordinario, è comune fare una mini cordata dinanzi al cellulare nella funzione di macchina fotografica.
I tre amici sorridenti erano il procuratore Gratteri, il suo coautore Nicaso e Walter Pellegrini, non più editore dei saggi sulle mafie, ma ancora amico per la pelle degli altri due.
Una foto come questa non ha un valore inedito, ma a me è sembrata una specie di S. Trinità. A parte l’involontaria sacrilega citazione, essa non fa che confermare ciò che si sa da tempo. I tre personaggi, un bravo saggista, un magistrato stimato e apprezzato da tutti, e un editore che s’è inventato scalatore di ciò che non gli appartiene. Ce ne è uno che, fatta salvo un sincero rapporto amicale, per sua autonoma iniziativa trae vantaggio per le sue “appropriazioni indebite”.
Ripeto che Gratteri è magistrato così integerrimo e accorto che mai si farebbe strumentalizzare da un amico pur furbastro.
E tuttavia a mio parere Walterino in quel casino che ha fatto, mandando a puttane amicizie, credibilità, stima, futuro di un patrimonio della città, della Trinità almeno s’è ricordato a suo vantaggio.
Antonio Nicaso era stato indicato come Direttore di un mensile cartaceo di inchiesta e il sottoscritto ha convintamente condiviso questa scelta. Le insignificanti diversità di opinioni non hanno pesato più del dovuto. Nicaso aveva condiviso l’idea di fare un giornale di inchiesta, ma certo non quel tipo di giornalismo così radicale, spazzatutti, quasi rivoluzionario presentato da un inedito WP che ho pubblicato dopo averlo scoperto tra decine di documenti ammucchiati. Ma si sa, l’amico zelante non bada a limiti per convincere gli altri, me compreso, che il nome del direttore di tutto rispetto, i collaboratori surrettiziamente da lui indicati, stipendi congrui compresi, che tanta qualità cheguevarista meritava un budget di quasi €200.000,00 annui, per una diffusione programmata di 500 copie mensili, cioè 6000 copie annue.
Il fatto che, su mia iniziativa, il numero di prova di Nicaso – che non significa mancata professionalità, ma solo una divergenza non componibile – sia stato bocciato e dopo alcune settimane su proposta di alcuni membri del CdA sostituito da un giornale on line diretto da me – che alla carta ero e sono affezionato – che debuttò in piena estate quasi da clandestino, registrando oltre 8000 visualizzazioni (diventate a Ferragosto 15.000), non ha fatto piacere a Walterino che molto probabilmente l’ha considerato un oltraggio (e tale non era) all’amico Nicaso. Più che oltraggio per Walterino esageratino quasi “un dito nell’occhio”.
E siamo a due della Santissima Trinità. Tutto quel che accadrà a partire dal 21 febbraio 2022 comincia a rendere chiaro quel che era ancora coperto da una coltre di fumo.
Il 21 febbraio era il giorno di nascita del papà di Walter il carissimo Luigi e molto più modestamente del sottoscritto.
Per entrambi era il segno che la nostra reciproca condivisa fratellanza non era una combinazione. L’editore Pellegrini jr organizza alla Terrazza Pellegrini una cerimonia per celebrare i 70 anni della casa editrice fondata da Luigi. Sono previsti alcuni oratori, non è invece previsto il sottoscritto. Amico fraterno ma anche Direttore de ICalabresi, non proprio un giornaletto clandestino. Alle mie sobrie rimostranze WP risponde che “se si fosse trattato di un evento privato la scelta degli oratori sarebbe stata diversa, ma trattandosi di un evento della Casa editrice ho dovuto tener conto della linea editoriale.
Traduco: io Walter sono membro del CdA, ufficialmente attraverso Calavria srl editrice de ICalabresi che navigano con il vento in poppa, non posso confondere Editrice e giornale.
Dopo alcune settimane comunica di rinunciare alla retribuzione annua di € 45.000,00. Il resto lo conoscete già.
L’ incompatibilità – non si sa perché, giacchè ICalabresi rispetto al progetto di WP era quasi un giornale di famiglia – con Nicaso, presunto incazzato per essere stato bocciato con il suo Calavria, era tale che invitarmi come oratore sarebbe stato un oltraggio ad un membro della Santissima Trinità e forse pure all’altro membro più autorevole Gratteri.
In realtà Gratteri non mi risulta abbia fatto alcunché, salvo il fatto che dopo aver accettato con immediatezza la mia richiesta di incontrarlo per dovere istituzionale e presentargli ICalabresi che si faceva vanto di essere fedele ai valori della legalità, ritirò la disponibilità e interruppe ogni relazione anche di apprezzamento con il sottoscritto.
In questo modo un po’ arrangiato e casuale si è riformata la Santissima Trinità e WP con altri “acquisti” si è sentito forte, coperto, pronto ad assurgere con ignominia al “trono” (?) della Presidenza della Fondazione.
Che a parte la Trinità, altri congiurati abbiano avuto parte nei bizzarri provvedimenti di due giudici, un’ordinanza con rinvio della causa “urgente” al 2026 (!!) e con una sentenza penosa e sballata che mi condanna, ma non accoglie la richiesta immotivata della banda del buco, che mi hanno convinto che il “gioco” è così mal giocato che i poteri seri e occulti, la politica meno cialtronesca di quella rappresentata da Mario Occhiuto, immagino non ostile per ovvie ragioni al Superprocuratore Gratteri, e da Franz Caruso frequentatore abituale di Villa Rendano, non avendo nulla da fare al Comune, che i poteri forti quelli seri non c’entrino molto in questa farsa penosa e drammatica ad un tempo.
In ogni caso se la partita giocata da qualche oscuro e non innocuo dilettante finisse con la vittoria dei brocchi la vergogna e il ridicolo sarebbe tutto a carico di Cosenza, indegna destinataria di una “donazione” fatta da Sergio Giuliani impegnando € 13milioni del suo patrimonio (non poco per lui che quando entrava in farmacia per comprare una confezione di aspirina chiedeva al farmacista basito lo sconto del 10%).
Mentre scrivevo questo articolo sono accaduti due eventi nuovi che sono o saranno a breve trasferiti agli organi competenti.
Avevo anticipato che, andato a vuoto il ricorso al Giudice civile e ritenendo di conoscerne il motivo, ci sarebbe stata materia inedita e non conosciuta per alzare il tiro. Non faccio previsioni, ma consiglio caldamente i laudatores degli abusivi di Villa Rendano, compresi i giornalisti de ICalabresi, di usare un pò di prudenza nell’ annunciare “la sconfitta su tutta la linea”, non mia, ma della legalità. In una fantomatica schedina metterei o 1 o 2 . Escudo X.