Articolo 21
1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.
Questo articolo della nostra Costituzione è suggestivo, ti fa credere che da cittadino godi di tutti i diritti al punto da farti convinto che le tue idee, le tue aspirazioni, le tue necessità sono garantite come se fossero custodite in cassaforte.
In realtà non per tua scelta l’articolo dà per scontato, cioè pienamente realizzato, ciò che è rimasto solo sulla carta.
Il primo punto ci rassicura che da cittadini siamo i veri protagonisti della nostra democrazia, partecipiamo al governo dell’Italia sia direttamente organizzandoci perché le nostre istanze siano prese sul serio – invece l’opinione prevalente dopo esserci ubriacati di referendum in gran parte disattesi, a parte quelli sul divorzio e sull’aborto è che gli altri sono stati svuotati e resi innocui. Il referendum sulla responsabilità dei magistrati, che ci faceva credere che chi sbaglia, pure se con la toga svolazzante, paga, s’è risolta in una specie di polizza assicurativa a loro garanzia pagata dallo Stato.
Il seguito dell’articolo 21 ci riconosce il diritto di governare “direttamente” perché quelli che noi scegliamo affinché vadano in Parlamento sono solo i nostri rappresentanti e debbono fare e dire quello che ci hanno detto prima del voto, senza cambi di casacca o giravolte.
Mentre gonfiamo il petto per la nostra autorevolezza, ci ricordiamo che con il voto non scegliamo na minchia, ci propinano una lista di nani e ballerine e tu vorresti votare tizio e scopri che siccome sta in coda ti sorbisci come tuo rappresentante anzi esecutore delle tue indicazioni o uno con la faccia di un mastino napoletano o una con il sorriso e attributi vari dell’ultima fiamma, un tempo si diceva di Berlusconi, ora di la qualunque.
Il secondo punto ci assicura che tutti sono alla pari quando vogliono entrare nella pubblica amministrazione: Chi è bravo “trasa” chi è ciucciu “N’escia”. Proprio vero. Niente nepotismo e niente clientelismo. Solo il meglio sulla piazza. Combinazione qualche volta succede, ma per troppo affetto, che la figlia e il fidanzato di un “imprenditore” di tutto, caciocavalli e soppressata compresi, sono stati piazzati tutte e due in altrettante ASL. Un puro caso! E i maligni è meglio che se ne stanno cittu.
E su Iacchitè, che è na mala lingua che però spesso ci piglia, è scritto che il Sindaco in persona sceglierà tra cinque selezionati quelli dei quali più si “fida” trattandosi di lavoro fiduciario (che vuole dire che tutti gli altri dipendenti del Comune sono infedeli per definizione).
Sul terzo punto non c’è discussione: ogni 5 anni – se tutto va bene si vota – cioè si prendono un po’ di schede già compilate e a te elettore tocca mettere una croce su un “simbolo”. Insomma fai come un analfabeta che non sa leggere e scrivere e tutte le tue doti intellettuali vengono messe alla prova in due modi: il primo è riconoscere il “simbolo” mai visto prima – ne nascono di nuovi solo in caso di elezioni, e quindi di difficile identificazione (uno pensa di votare il PD a sinistra e invece s’imbroglia e vota un tricolore di destra – in questo caso senza danno perché sono tutti e due la stessa cosa). Il secondo modo per mettere alla prova il tuo quoziente intellettuale è capire come si chiudono le schede che sono ormai grandi come un lenzuolo arrotolato. Di solito in una decina di minuti l’operazione riesce e gli altri elettori pensano, quando finalmente esci dalla cabina, “quanto è serio chissu, prima di votare ci ha pensato dece vote.”
E poi dicono le male lingue che specie da noi cunti come il due briscola. Un vero oltraggio alla Costituzione più bella del mondo (ma se è cosi perché la vogliono cambiare, prima Renzi oggi Giorgia, per sfizio?).