Prendono corpo tre iniziative che con molti dubbi avevo annunciato. I dubbi erano legati alla mia età e alla precarietà delle condizioni di salute che con una denuncia penale imputo ai quattro falsi amici che mi hanno sottoposto – per giustificare l’assalto imperdonabile alla Fondazione Giuliani da me presieduta – ad una campagna di diffamazione, di falsità conclamate, che credo abbia pochi precedenti.
Si sono aperte tre “vie” diverse per punire esecutori e mandanti – Occhiuto, Franz Caruso, ma con essi tutta la cupola dei poteri e dei loro servi sciocchi.
La prima è stata quella giudiziaria che ha cambiato verso quando ho deciso di essere l’avvocato di me stesso, al riparo da sleali e infingardi.
La seconda è quella mediatica che con I Nuovi Calabresi ha spazzato via il penoso tentativo di fare rivivere ICalabresi senza il suo requisito fondamentale, la libertà nello scrivere quel che è giusto.
La terza, il libro che sarà presentato a Cosenza il 13 giugno e dopo l’estate promosso in tutt’Italia come occasione di denuncia dei becchini della Calabria e di Cosenza in particolare.
E siccome in pochi non si va da nessuna parte costituiremo un’Associazione che ha la Costituzione repubblicana come contenuto di riferimento.
Siamo partiti dalla delinquenza comune e ora passiamo alla soluzione politica. Senza distinzioni tra destra e sinistra ma per tentare di portare alla gogna nazionale una classe politica indegna.