Il prossimo 3 febbraio si svolgeranno le elezioni per il consiglio provinciale di Crotone. Elezioni di “secondo livello” secondo la legge “Delrio” (votano solo i Sindaci e consiglieri comunali) con annesso clientelismo di pari grado per attirarsi le “simpatie” elettorali degli amministratori locali.
Non è in discussione la poltrona del Presidente, oggi ricoperta dal Sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, leader di “Idea Comune – territori al centro”, il partito dei sindaci inaugurato dinanzi al governatore Roberto Occhiuto che in precedenza aveva idealmente nominato Ferrari “consigliere regionale aggiunto” del crotonese.
Nonostante questo, il significato “politico” dell’appuntamento elettorale valuterà lo stato di salute dei progetti civici. Da un lato, per l’appunto, il partito dei sindaci vicino al centrodestra e dall’altro il civismo “sgangherato” dell’ex “tansiano” Vincenzo Voce che da tempo fa asse (a suon di cominicati stampa) con il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, espressione di civismo vincente alle elezioni (per demerito altrui) ma vero flop in termini amministrativi, e con il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso.
Sullo sfondo le liti tra i partiti, in primis tra le diverse anime di Forza Italia, che non presenta il simbolo e con la Lega che dà ben pochi segnali e lascia Fratelli D’Italia da sola con una lista debole e di rappresentanza, mentre nel Pd sono le solite botte da orbi tra vecchi tromboni e giovani vecchi.
Nel “grande centro” spunta Bruno
Da oltre 20 anni in Italia si parla di ritorno del “grande centro” tra i nostalgici della balena bianca. In ottica un po’ amarcord in quel di Crotone è stata presentata una omonima lista.
Il delegato di lista che materialmente l’ha presentata è l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Gianluca Bruno, iscritto a Forza Italia e rinviato a giudizio qualche giorno fa dal gup distrettuale di Catanzaro Arianna Roccia per concorso esterno in associazione mafiosa, essendo accusato di contiguità con il clan Arena “ponendosi quale figura di riferimento istituzionale capace di interloquire con diversi enti (Provincia e istituzioni governative)”.
Il comune di Isola di Capo Rizzutto guidato da Bruno venne sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2017. Nel decreto di scioglimento si legge: “Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell’amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita’ dell’istituzione locale nonche’ il pregiudizio degli interessi della collettivita’, rendendo necessario l’intervento dello stato per assicurare la riconduzione dell’ente alla legalita”.
Tra i candidati della lista “Il grande centro” c’è la consigliera comunale di Forza Italia, Luigina Vallone, sostenuta proprio da Bruno.
Megna candidato di punta e i petilini sullo sfondo
A sostenere “Il grande centro” c’è anche il sindaco di Petilia Policastro, Simone Saporito, fino al centro della bufera mediatica nazionale la scorsa estate per il manifesto funebre del Comune di cordoglio per la morte di Rosario Curcio, uno dei killer di Lea Garofalo.
“un inchino delle istituzioni alla memoria di Rosario Curcio “lo definì il sottosegretario Wanda Ferro. “Un atto gravissimo di complicità e sostegno alla famiglia mafiosa che suggerisce una certa sudditanza del Comune rispetto alle “famiglie” scrisse sui social lo scrittore Roberto Saviano. In più, ai funerali del killer, ci andò una assessora della Giunta Saporito, Maria Berardi, che poi si dimise.
Il candidato alle provinciali, espressione della maggioranza di Petilia Policastro, è il consigliere e assessore Antonio Ierardi, già nominato nel 2020 in quota Mimmo Tallini (Forza Italia) consulente esperto del Consiglio regionale della Calabria con un compenso mensile di 1.727,00 euro fino all’agosto 2021 e, in precedenza, nel 2010 portaborse dell’allora esponente del Pdl, Salvatore Pacenza.
Ierardi è marito della più volte consigliera e già vicesindaca di Cardinale (CZ) Catiuscia Mazza, già coordinatrice cittadina di Forza Italia nominata proprio da Tallini.
La sorella di Catiuscia, Daniela Mazza ha un marito, Domenico De Giorgio, titolare dell’azienda di costruzioni D.M.CO.GE che proprio a Cardinale dal 2020 al 2021 ha avuto 3 affidamenti diretti (rispettivamente di 57567,10 euro; 4072,18 euro e 46730,12 euro) mentre nell’ambito di una procedura aperta ha avuto 35468,57 euro. Nel 2022, invece, gli sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per 28484,00 euro. Il tutto mentre la cognata era consigliera comunale.
Certo, se, come ad oggi solo vociferato dalle solite malelingue della politica, De Giorgio dovesse avere la stessa “fortuna” sugli affidamenti diretti anche a Petilia Policastro, non sarebbe certo una buona pubblicità per il cognato-candidato Ierardi.
Oltre alle due donne-riempilista Teresa Bruno, consigliera comunale di Cirò e la collega di Ierardi, Carmelina Comberiati, il candidato di punta della lista è l’ex commissario cittadino di Forza Italia, oggi presidente del Consiglio comunale di Crotone (e stampella di Enzo Voce), Mario Megna.
Un evergreen della politica, già portaborse dell’azzurra Valeria Fedele e prima ancora dell’esponente Pd, Vincenzo Ciconte. Fino allo scorso dicembre è stato “Co.co.co.” (per 8.108,80 euro lordi) del commissario regionale di “Noi Moderati” e consigliere regionale, Antonello Talerico, che lo sostiene apertamente. Megna è un “gigante” della politica (della pagnotta) di fronte ai “nani” del civismo che gli vanno appresso come una scolaresca in gita con l’insegnante.
A sostenere “il grande centro” ci sarà il segretario provinciale di Forza Italia ed ex parlamentare, Sergio Torromino, ma anche (almeno in parte) il sindaco di Melissa, ex sculchiano, Raffaele Falbo, rinviato a giudizio per concussione aggravata dalla volontà di agevolare i sodali della cosca di Cirò e difeso proprio da Antonello Talerico in quanto legale. Lo scorso novembre a Melissa si è insediata anche la commissione d’accesso antimafia, nel silenzio totale (e colpevole) dei partiti, Pd in primis, che il mese dopo plaudevano, in brodo di giuggiole, per l’abbattimento dell’ecomostro.
L’onda “ferrariana”
La lista “forte” di Ferrari si chiama “Idea comune” ed è stata presentata dal cirotano Luigi Francesco Marinello, ex portaborse dell’azzurra Valeria Fedele e dal giugno 2023, autista del capogruppo regionale di Forza Italia, Michele Comito.
Marinello è il “genero” (non ufficialmente, in quanto non sposato) dell’ex sindaco Roberto Siciliani, condannato in primo e secondo grado (in attesa di Cassazione) a 8 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Ferrari, lo si ricorderà, era assessore al bilancio della Giunta Siciliani.
Tra i candidati in lista ci sono molti fondatori del “partito dei sindaci” tra cui il consigliere comunale di Crotone, Fabio Manica e quello di Isola Capo Rizzuto, Raffaele Gareri. Quest’ultimo è sostenuto da un’altra fondatrice, la sindaca Maria Grazia Vittimberga, pronta a tornare nel Pd subito dopo le elezioni provinciali, col favore del consigliere regionale Ernesto Alecci.
Nelle liste non ci sarà l’ex presidente della Provincia ed esponente di Forza Italia, Giuseppe Fiorino, che si è dimesso sbattendo la porta a seguito della prima trance di concorsi “chiacchierati” indetti dalla Provincia di Crotone (su questo ci saranno altre sorprese, oltre che il faro delle Procure).
L’asse con la Lega
E se Forza Italia “ufficiale” si è spalmata ne “Il grande centro”, la Lega a Crotone, nonostante abbia eletto all’uninominale il deputato lametino Domenico Furgiuele per la seconda tornata parlamentare, esprime un solo candidato e lo fa all’interno della lista “Ferrari Presidente”. È il sindaco di Cerenzia, Salvatore Mascaro, primo sindaco leghista del crotonese e responsabile provinciale per gli enti locali del carroccio. Mascaro non gode, ad oggi, del sostegno dell’unica consigliera comunale della Lega di Crotone, Marisa Luana Cavallo. A sostenerlo, però, Furgiuele e il commissario della Sorical, Cataldo Calabretta. Proprio l’estate scorsa, una sua parente, Valentina Calabretta è stata ideatrice e curatrice del progetto grafico per la campagna di sicurezza stradale promossa dal Presidente della Provincia, Sergio Ferrari, a favore del quale si era candidata alle comunali di Cirò Marina del 2020.
Il centro stampa è curato da Valentina e dal padre, Alfonso, che è anche socio dell’associazione “Frammenti” che gestisce il museo archeologico di Cirò Marina. Insomma, un asse con Ferrari ben saldo per una Lega territorialmente in affanno che rischia di essere solo una comparsa simbolica, dato che nella lista “Ferrari Presidente” c’è il consigliere provinciale uscente, Enzo Lagani.
Pd allo sbando
Il Pd non tocca palla nè a Crotone, nè in provincia. Dopo i disastri della gestione commissariale di Franco Iacucci, l’epoca dei lacchè sculchiani e della fallimentare gestione provinciale a guida Gino Murgi, tra i candidati di questa tornata provinciale troviamo il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, sostenuto da Murgi (segretario provinciale all’epoca delle tessere false del Pd) e dall’ex consigliere provinciale Giuseppe Dell’Aquila, indagato nell’operazione Glicine.
Presente anche il consigliere comunale di Cotronei, Vincenzo Girimonte, indagato per interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato in merito alla questione della “guerra dell’acqua” sorta a Cotronei nell’agosto 2021. Girimonte è sostenuto dal parlamentare Nico Stumpo.
A vendersi come il nuovo che avanza è il candidato-consigliere comunale di Crotone del Pd, Andrea Devona, cugino di Giancarlo, ex portaborse del consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci (e prima ancora, di Mario Oliverio) e al centro della già citata operazione Glicine e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Nuova linfa per Voce
E se la candidatura a presidente della Provincia per Voce non è stata un successo, la lista del suo decantato nuovo movimento civico “Crescere”, che candida 5 consiglieri della sua maggioranza cittadina, può avere un buon risultato, data la forza “ponderata” che ha il capoluogo di provincia.
A sostenere Voce non ci sarà la Forza Italia di Torromino e Megna che lo sta conducendo verso fine consiliatura comunale, ma gli ex sculchiani della “Prossima Crotone” che tanto venivano additati dal primo cittadino.
A votare per la lista “Crescere” ci sarà l’ex sculchiano “duro e puro”, Antonio Megna, nominato da Voce ufficiale di Governo alla frazione di Papanice e, si vocifera, la consigliera comunale Fabiola Marrelli, nei cui confronti la Dda di Catanzaro ha chiesto il processo lo scorso novembre nell’ambito dell’operazione “Krimata”.
Certo, i voti “ponderati” delle elezioni di secondo livello possono non corrispondere a voti reali delle forze politiche e civiche, ma sono in atto “corteggiamenti” politici dei candidati, notabili e dominus nei confronti degli amministratori locali crotonesi. Tra concorsi in essere e da fare, regalie, prebende e parenti da sistemare, si è di fronte al solito mercato delle vacche ormai tipico della vigilia delle elezioni provinciali calabresi.