Consiglio di Amministrazione del 30.05.2022 All’OdG approvazione del bilancio consuntivo 2021
Il CdA non approva il bilancio senza averlo esaminato e se l’avesse fatto avrebbe rilevato che era conforme al bilancio preventivo già approvato.
Prendendo a pretesto un banale quesito tecnico, rivelatosi infondato, del prof. Spirito, da me invitato a illustrare le importanti criticità economiche - costi fissi per la sola Villa Rendano al netto delle spese per il personale e le attività pari a € 160.000 potendo contare fino a tutto il 2020 di un contributo annuo pari a € 200.000 da parte del Fondatore, scomparso a fine 2020 - il Cda VOTA CONTRO IL BILANCIO E SUCCESSIVAMENTE SI DIMETTE IN BLOCCO PER OTTENERE CON LA DECADENZA DEL CONSIGLIO L’ESTROMISSIONE DEL PRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE F. PELLEGRINI.
Viene messa a verbale la seguente dichiarazione del Presidente che riporto solo parzialmente.
Nel prendere atto della volontà manifestata da tutti i componenti del CdA di non approvare il bilancio consuntivo, per altro in linea con quello preventivo approvato, il Presidente ritiene doveroso fare presente che non sussiste alcuna legittima ragione che giustifichi una tale presa di posizione. I componenti del CdA che manifestano una volontà siffatta, in palese assenza di giusta causa e per reconditi fini, si assumono responsabilità individuali che saranno vagliate nelle competenti sedi giurisdizionali. A tale proposito, il Presidente dichiara che intende salvaguardare la Fondazione, soprattutto in un momento che richiede il massimo impegno per rilanciarne, dopo la pandemia, le attività, in coerenza con lo scopo fondativo, facendo emergere le cause effettive dell’infausto esito odierno. Senza infingimenti occorre dire che il CdA ha perpetrato un vero e proprio atto illecito, tale dovendosi qualificare una immotivata bocciatura di bilancio consuntivo da parte di coloro che, viceversa, avevano approvato il bilancio preventivo.
Come anticipato ho presentato citazione per “abuso di diritto” (NdR: un diritto legittimo usato fraudolentemente per fini contrari alle ragioni per le quali esso era stato concesso) al Tribunale di Roma che ad aprile dovrà preliminarmente decidere se ordinare la sospensione degli atti che hanno portato alla costituzione con le stesse persone del nuovo CdA, integrate da Mario Occhiuto e Francesco Kostner.
Continua…
I fatti, sono esattamente di contenuto e significato diversi rispetto a quanto scritto fino ad oggi dal responsabile della testata in questione (I nuovi Calabresi). Il nuovo, democratico CdA della Fondazione “Attilio e Elena Giuliani” ha avviato, dopo una gestione intrisa di marcati tratti personalistici, una fase “costituente” nella gestione della struttura e del suo patrimonio, all’insegna di alcuni principi irrinunciabili: correttezza, dialogo, trasparenza e, appunto, democraticità. Nulla è affidato al caso; niente soggiace a logiche e principi che non siano strettamente connessi agli elementi soprarichiamati.
I marcati tratti personalistici sarebbero questi:
Nel CdA del 19 febbraio 2021, nominati i nuovi consiglieri, il Presidente - per la prima volta nella vita della Fondazione - conferisce le seguenti deleghe: a Gambaro l’incarico di sovrintendere ai progetti della Fondazione anche editoriali in materia di sanità; a Catanese l’incarico di delegata al coordinamento dei progetti sull’identità dei borghi provinciali della Calabria; a Walter Pellegrini l’incarico di sovrintendere alle questioni editoriali e gestionali della Fondazione.
Le convocazioni del CdA sono state le più numerose rispetto all passato. Il CdA deve essere convocato ALMENO UNA VOLTA all’anno per approvare i bilanci e le linee generali della gestione; nondimeno tutti i progetti e le attività sono sempre state sottoposte al CdA anche quando non ve n’era l’obbligo. LE SOLE ASSUNZIONI DI PERSONALE PASSATE ALL’ESAME E ALL’APPROVAZIONE sono state quelle da me indicate con Anna Cipparrone e Sara Ausilio. Progetti onerosi e l’assunzione di due dipendenti familiari di WP più la colf di famiglia NON SONO PASSATI DAL CdA e, a quanto risulta, con contratti non firmati o firmati da chi non ne aveva titolo.
I sacri principi di cui scrive la Fondazione (correttezza , dialogo, trasparenza e democraticità) se li sono sognati di notte. Utilizzando dati economici falsi (quelli veri e documentati in bilancio saranno trattati a parte) e provocando con un’azione persecutoria contro la giovane e preziosa Ausilio e provando con atti illegittimi a indurre allo stesso passo Anna Cipparrone. Ma su questo torneremo più ampiamente.
Il “nuovo democratico CdA” ricordo che è nato con un possibile e probabile (spetta al Giudice dirlo) abuso di diritto e, in ogni caso, facendo strazio della buona fede che è un principio morale ma anche giuridico, artt. 1337 e 1338 Codice civile.
Il 2018 e il 2019 non sono stati anni fortunati. Ho subito un’operazione oncologica e, da ottobre a gennaio 2020, 5 operazioni di cardiochirurgia, per complicazioni, con ricovero in clinica e ospedale durato tre mesi, di cui uno in terapia intensiva. Walter Pellegrini venne in Ospedale rivendicando la sua condizione di “fratello”. Il ritorno a Cosenza, ancora in condizioni precarie, progressivamente ha cancellato l’esibita fratellanza a favore di un’ostilità e di un livore incomprensibile. Di seguito delle PEC che non richiedono commenti.
Egr. avvocato,
come Le è noto, la Fondazione, in ragione dell’incarico di Presidente ricoperto fino al 17.06.2022, le ha concesso in uso l’autovettura CITROEN C3 targa FZ772WB.Non avendo più titolo all’utilizzo, con la presente La invitiamo alla immediata restituzione del suddetto veicolo. In difetto, la Fondazione sarà costretta al recupero giudiziale. Distinti saluti. Walter Pellegrini Mia replica:
Non c'è bisogno di cadere nel ridicolo e nel pessimo gusto minacciando il recupero dell’autovettura della Fondazione "con la forza pubblica": ho scritto un SMS a tuo genero e ora immagino, come in passato amministratore delegato, il giorno 1 luglio alle ore 19.43 chiedendogli di avvisarmi quando veniva a ritirare la vettura. Non abusare della mia pazienza.
FP
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Egr. avvocato,come Le è noto, la Fondazione, in ragione dell’incarico di Presidente ricoperto fino al 17.06.2022, le ha concesso in uso l’appartamento sito in Cosenza via Idria n.6 condotto in locazione con contratto del 12/09/2019.Non avendo più titolo all’utilizzo, con la presente La invitiamo alla immediata restituzione delle chiavi dell’appartamento, libero da cose e persone.È intenzione della Fondazione, nei termini di legge e contrattuali, disdire il contratto e riconsegnare l’immobile.Tuttavia, se – con l’assenso del proprietario – Lei intende subentrare nella qualità di conduttore, la Fondazione è disponibile a prestare il suo assenso alla cessione del contratto di locazione.In difetto di riscontro entro il 30.07.2022, la Fondazione procederà come indicato.Distinti saluti.Walter PellegriniPresidenteFondazione Attilio e Elena Giuliani
Mentre io ho consentito che per il 2020 e 2021 fosse confermato il rapporto di collaborazione per € 70.000,00 (in totale dal 2014, € 300.000,00 lordi) per favorire un’utile cooperazione, WP toglie l’unico benefit pari a € 600,00 mensili. Il prof. Gambaro sulla sua scia ritiene contrario allo statuto pagare il canone di locazione – dovuto perché il trasferimento da Roma era stato deciso per l’aggravamento delle patologie del dr. Giuliani, deceduto a fine ottobre – suggerendo un rimborso spese (cos’altro era il costo dell’affitto) o una retribuzione che sarebbe costata alla Fondazione non € 7200,00, ma almeno € 50.000,00 lordi.
Avrei avuto motivo di contestare la richiesta rozza di WP perché il trasferimento era stato deciso con la previsione di una durata decennale dell’incarico di Presidente.
Non ho fatto alcuna rimostranza nonostante la “mia bramosia” di denaro.
Egregio Avvocato, Lei sa meglio di me che ogni componente di (qualsivoglia) CdA ha il pieno e legittimo diritto di esprimere riserve su tutti gli atti sottoposti alla decisione dell’organo, compresa l’assunzione di personale.Peraltro, se legge bene la delibera di CdA del 16 giugno 2021, Lei, quale presidente all’epoca in carica, era stato autorizzato ad “… avviare la selezione di non più di 2 unità di personale con contratto di lavoro e retribuzione da definire”, e non ad assumere direttamente il personale selezionato.Quindi, Lei ha assunto la dott.ssa Sara Ada Ausilio senza autorizzazione o successiva ratifica del CdA.Ciò detto, mi riservo di avviare ogni opportuna azione di risarcimento del danno da Lei causato alla Fondazione per l’assunzione della dott.ssa Ausilio senza autorizzazione del CdA e si fa riserva di rivedere la posizione lavorativa della Ausilio nell’ottica del contenimento della spesa per le risorse umane.La informo, infine, che anche la Fondazione sta verificando se si siano messi in atto comportamenti inappropriati e giuridicamente rilevanti a danno della dott.ssa Catanese, anche in considerazione del suo grave stato di salute noto a tutti. Distinti saluti Walter Pellegrini
Questa PEC tra le tante che in preda a pulsioni di odio e cattiveria supera ogni limite. Dunque secondo il “giurista” W. Pellegrini il Presidente, cioè il sottoscritto, informa il CdA che con due persone con competenze modeste era impossibile una programmazione di qualità a Villa Rendano. In campo era la sola Anna Cipparrone, che a dire il vero, si spendeva per due. La mia richiesta accolta dal Cda – ribadisco che la interpretazione dei poteri del Consiglio è per il mio omonimo minimalista se è lui, me assente, che fa e disfa a piacimento, è invece un tempio sacro quando legittimamente esercito i miei poteri, di Presidente e Direttore Generale. Non ne ho fatto una questione dirimente.
La PEC va così spiegata: avrei dovuto attraverso un’ agenzia di recruiting di Milano – dove sono reperibili competenze professionali non comuni – attendere la proposta di due nomi, selezionati, pagare il dovuto (almeno uno stipendio per ciascuno) poi fermare le macchine tornare in CdA a Cosenza e rifarmi autorizzare. Se non è uno scherzo è un sintomo pericoloso per chi sostiene questa bizzarra tesi.
Poi in ritardo – lo confesso – mi parlarono con entusiasmo di una giovane 24enne di Milano venuta per un’esperienza formativa presso il Museo multimediale Consentia Itinera. La osservai al lavoro, lessi un CV di eccellenza, e quindi le proposi l’assunzione avvertendola che Milano le avrebbe dato migliori opportunità.
Sara Ausilio accettò la proposta di lavoro e in meno di un anno ha realizzato i testi plurilingue per le opere del MAB e ha portato a termine brillantemente il Concorso PensamilaStoria da sola giacché malauguratamente la consigliera Catanese dovette assentarsi per alcuni mesi per ragioni di salute.
Oltre all’assurdità della PEC di Pellegrini W., invece degli apprezzamenti, ricevetti un messaggio della Catanese che diceva Non mi posso consentire di innervosirmi per una ragazzina di 24 anni che mi rammenta che lei è direttamente dipendente da te.
Era esattamente così perché fu assunta come mia collaboratrice diretta.
La PEC di Pellegrini, che osa scrivere che la Fondazione con lui non licenzia nessuno, è una ipocrita e falsa mistificazione perché costringere a dimettersi una collaboratrice che ha ben meritato (ed ora si pensa di replicare con la dott.ssa Cipparrone) è un’azione indegna.
Non per vittimismo ma per dovere nei confronti della mia famiglia riporto parzialmente il referto clinico del cardiologo dott. Guzzo di Cosenza. Altro referto analogo è stato preannunciato dal Nefrologo dott. Bonofiglio.
Ecco le conclusioni del dott. Guzzo:
Il sig. Pellegrini Francesco presenta una storia clinica e strutturale di cardiopatia ipertensiva, valvolare e soprattutto di cardiopatia ischemica cronica. Le condizioni di stress psicofisico hanno già determinato un incremento pressorio mal controllato dalla terapia sebbene incrementata con evidente ripercussione sull’anatomia e funzione cardiaca (comparsa di ipertrofia cardiaca e ulteriore ingrandimento dell’aorta ascendente rispetto al precedente del 2021). La cardiopatia ischemia cronica rivascolarizzata con bypass sia arterioso che venoso in soggetto con cardiopatia ipertensiva pone le condizioni di elevato rischio aritmico con conseguenze gravi laddove possono verificarsi momenti di stress intensi sia episodici che continuativi. Lo stress attraverso risposta adrenergica inappropriata può generare aritmie ventricolari gravi con conseguenze difficilmente quantificabili (insufficienza di circolo, sincope, morte improvvisa).
Ne sono consapevole ma non mi asterrò dal combattere chi mi ricorda i malanni della dott. Catanese, di cui mi rammarico, e finge di non conoscere la mia vulnerabilità, per dolo e ottundimento di ogni sensibilità.
L’esiguo numero di “leoni da tastiera”, che in questi giorni si stanno sbizzarrendo a commentare le fantasiose, ma soprattutto infondate congetture da parte del direttore de I Nuovi Calabresi,dovrebbero sforzarsi di conoscere i fatti, prima di esprimersi. E i fatti sono esattamente di contenuto e significato diversi rispetto a quanto scritto fino ad oggi dal responsabile della testata in questione. Il nuovo, democratico CdA della Fondazione “Attilio e Elena Giuliani” ha avviato, dopo una gestione intrisa di marcati tratti personalistici, una fase “costituente” nella gestione della struttura e del suo patrimonio, all’insegna di alcuni principi irrinunciabili: correttezza, dialogo, trasparenza e, appunto, democraticità. Nulla è affidato al caso; niente soggiace a logiche e principi che non siano strettamente connessi agli elementi soprarichiamati. Si parla di licenziamenti, ma nessuno è stato licenziato, e men che meno si intende mandare a casa chi lavori con serietà, nel rispetto dei ruoli e delle regole organizzative sulle quali qualunque Istituzione fonda la propria missione. Si discetta di interessi personali, ma carte, documenti, decisioni assunte nel rispetto dei ruoli e della dignità delle persone, evidenziano che si tratta di accuse costruite ad hoc e prive di fondamento. Spesso, anche di strumentali provocazioni, a fronte delle quali si è costretti, purtroppo, a compiere valutazioni e analisi che non riguardano solo aspetti di carattere tecnico-organizzativo. Il CdA della Fondazione, in ogni caso, ha da tempo dato mandato per la tutela della propria onorabilità, e per dimostrare con solide prove nelle sedi competenti e non attraverso un chiacchiericcio di bassa lega, intriso di livore ed evidentemente di antiche e radicate frustrazioni, la reale consistenza delle questioni in gioco. Intanto, il CdA proseguirà ad operare, con lo sguardo rivolto al presente e al futuro della Fondazione, della città di Cosenza e dei numerosi interlocutori, istituzionali e non, con cui ha stabilito finalmente fruttuosi rapporti di collaborazione, lasciando ogni altra cosa che non rifletta queste intenzioni a chi ha tempo da perdere e un insopprimibile desiderio di dichiarare guerra agli altri, e pensa in questo modo, ma illusoriamente, di risolvere problemi e questioni di ben altra natura. Il CdA Fondazione Attilio e Elena Giuliani ETS
Questo proclama stile “duce” è firmato dal CdA della Fondazione Giuliani e merita qualche concreta risposta (me ne spiace per i lettori de I nuovi Calabresi in parte le conoscono già)
le fantasiose ma soprattutto infondate congetture da parte del Presidente autore di una manovra che il Tribunale giudicherà se costituisce come noi convintamente crediamo “abuso di diritto” che comporta la nullità e l’annullamento degli atti compiuti il 30 maggio 2022 la cui videoregistrazione ridotta nella durata (oltre 120 minuti di agguati) mi riservo di rendere nota si riassumono in poche parole: il sig. Walter Pellegrini non ha accettato l’obiettivo ridimensionamento, peraltro molto relativo sia causa Covid, sia perché nel 2020 e 2021 ha percepito per la sua collaborazione con Villa Rendano, pur non più necessaria con la mia presenza a Cosenza € 45.000 + 35.000 lordi che sommati a quanto percepito nei sei anni precedenti fanno il totale di € 300.000 euro lordi + altri benefici per i suoi più stretti familiari;
La consigliera Linda Catanese ha avviato a danno di una nostra brillante e corretta dipendente un’azione ostile anticipata con il seguente whatsapp: “(…) ma non mi posso consentire di innervosirmi per una ragazzina di 24 anni che mi rammenta che lei è direttamente dipendente da te”.
La nostra collaboratrice era stata assunta da me, sentito il Cda, come “assistente del Presidente” perché – come poi è stato – non ero in grado di fare tutto senza una collaborazione qualificata. Dov’era allora il delitto di lesa maestà?
In tutti i CdA alla quale la dott.ssa Catanes ha potuto partecipare ho solo sentito farmi questa domanda: “da chi e come è stata assunta la S.A.”. Una specie di mantra che è cessata solo dopo la mia estromissione, con le dimissioni obbligate della nostra dipendente ed anticipate da WP addirittura minacciandomi per “il danno recato alla fondazione dalla nostra bravissima dipendente”. È vero WP e soci non licenziano, perseguitano, mettono alla corda, fanno il vuoto intorno e quindi con le dimissioni ottengono lo stesso risultato gratis.
Ciò che WP non controlla, si fida solo di familiari o amici loggiati o meno, li considera un “danno”. Presente a Cosenza un “danno” lo sono diventato pure io, “un danno” per il quale ha osato chiedermi un risarcimento di oltre 200mila euro per ICalabresi (magari tutti i danni fossero come lo “stravincente” ICalabresi).
Ora da settimane mi risulta stia lavorando per replicare con la dott.ssa Cipparrone, che ha meriti professionali e personali impagabili (ha portato a casa, tra l’altro, lavorando oltre misura con bandi pubblici centinaia di migliaia di euro alla Fondazione) e indurla alle dimissioni.
Siccome questo CdA è fatto tutto di giuristi e galantuomini hanno ridotto lo stipendio del 20% - cosa VIETATA DALLA LEGGE IN MODO TASSATIVO perché secondo il presidente giurista gonfio di livore (se ne spiega il motivo i cosentini gliene saranno grati), il Presidente e Direttore Generale non aveva titolo per farlo, essendo, nella visione alterata del soggetto, solo in possesso dei poteri di un usciere (con tutto il rispetto per questa nobile professione).
Franco Pellegrini, con una “gestione marcata da tratti personalistici” ecc ecc. Se consideriamo che il sig. Walter Pellegrini abbia tralasciato quando era solo, io a Roma ricoverato mesi in ospedale, come era solito fare (lui ama le luci della ribalta, ama di avere un “rapporto finalmente positivo con i padroni politici e non della città” anche quando provano come hanno provato a fregarci) di dare attuazione a prescrizioni cogenti da soddisfare entro quaranta giorni dei VVFF in materia di sicurezza, datate 2019, e da me scoperte e soddisfatte con immediatezza nel 2021 (in concreto esponendo me alle severe norme di carattere penale) e di non dare corso a lavori di ristrutturazione della Villa di cui s’era fatto carico salvo nominare un giovane ingegnere e ignorarne le segnalazioni e richieste, l’accusa di “personalismo” nel senso di fare di persona le cose per le quali era pagato non poco a WP non la si può fare.
Sulla “dignità delle persone” chiedere alla dipendente “licenziata” e a quella “licenzianda” che però non vuole che si dica, si sappia, non si rendano note le manifestazioni pervenute a centinaia da parte dei lettori de I nuovi Calabresi “perché la imbarazzano”.
WP si è guardato allo specchio e complice anche l’omonimia si è confuso con Franco Pellegrini. Livore, frustrazioni, chissà quali segreti inconfessabili sono solo un suo problema. La vergogna e il cinismo con il quale ha commentato il mio riferimento al desiderio del padre prof. Luigi, con il quale ho avuto il privilegio di un rapporto prezioso e profondo ultracinquantennale, che gli promettessi di mettere le mie ceneri nella sua tomba di famiglia, poi ipocritamente reiterata dallo stesso W, quest’ultimo ha scritto: “Uno spazio per un mucchietto di cenere non si nega a nessuno”. Una vergogna indegna.
Per l’avv. Mungari parla l’esposto all’Ordine degli Avvocati di Roma. Ne cito solo la parte che dimostra che il vero e solo tagliatore di costi e di sprechi (avete mai saputo che per rifare tre loghi e una testata di pagina Facebook si firmino due contratti a tempo indeterminato pari a € 23.000,00 + IVA, peraltro, a me risultano non firmati e quindi ignoti?) è stato il sottoscritto. Cade così la tesi falsa che fatto fuori FP si sarebbe passati ad una rigorosa gestione (tra l’altro la mia gestione è stata fino a tutto il 2020 limitata al contributo annuo del Fondatore Giuliani che dava dal 2017 solo € 200.000 a fronte di spese incomprimibili di oltre € 250.000 ed è quindi durata poco più di un anno).
Ecco il quadro economico tratto dal citato Esposto all’Ordine Avvocati di Roma.
Ricordo invece il drastico taglio delle poste in uscite del bilancio preventivo 2020 pari a circa € 125.000,00 da me disposto appena trasferito a Cosenza che sarebbe potuto essere incrementato se il predetto dr. Pellegrini avesse ritenuto opportuno rinunciare ad emolumenti pari a € 45.000,00 per la sua collaborazione, necessaria al tempo della residenza a Roma del sottoscritto, ma non nel 2020 con me domiciliato in loco, tenuto in particolare conto del lockdown per Covid che ha comportato chiusura temporanea di Villa Rendano e cassa integrazione per il Personale.Le ricordo infatti che a fronte uscite a consuntivo di € 384.000 su cui sono stati operati i tagli suaccennati del 2019 il consuntivo del 2020 (con pagamenti per progetti risalenti al 2019) è stato pari a € 293.000, circa. Il Consuntivo del 2021 è stato interessato da spese straordinarie per la successione ereditaria e restituzione di anticipi fatti dallo scrivente pari a € 364.000 circa ed è ammontato a € 952.000,00 comprensivo del finanziamento dell’editrice Calavria (mensile cartaceo e IClabresi per € 153.000,00 nel 2021) mentre il bilancio previsionale 2022 comprensivo di € 160.000 per ICalabresi prevedeva uscite per €447.000. Depurato dall’investimento per ICalabresi (non “costo” che il sig W. Pellegrini contro ogni evidenza dichiara) i costi gestionali ammonterebbero a € 287.000 si rammenta che nel previsionale del 2020 prima dei tagli il totale delle uscite per la gestione, senza “il costo” del giornale erano pari ad € 384.500,00.)Va poi sottolineato che tutte le attività programmate per il 2022 erano a costo 0 grazie ai contributi pubblici acquisiti con personale impegno dalla dott.ssa Cipparrone.In sintesi: sul preventivo 2020 è stato operato un taglio di € 125.000 costituito in parte significativa da un contratto a tempo indeterminato con pagamenti distinti a tre persone costituenti un unico soggetto di fatto aventi per oggetto il rifacimento di tre loghi e la revisione di una pagina facebook per importo complessivo pari ad 22.000,00 +IVA (si sottolinea che si è applicato un contratto a tempo indeterminato per una operazione irripetibile. Risulta che detto contratto non è stato firmato dalla Fondazione e naturalmente non è passato al vaglio del CdA che viene tirato in ballo solo quando fa comodo).Per quanto attiene al bilancio preventivo analogo a quello consuntivo non approvato senza una valutazione di merito sottolineo che TUTTE le attività del 2022 erano a costo 0 per la Fondazione grazie ai finanziamenti pubblici pari a circa € 90.000,00. Ricordo ancora che lo sforamento del budget pari a € 60.000, a fronte di risultati eccellenti (di cui la metà sarebbe stato coperto con risorse dello scrivente che ha crediti con la Fondazione ben superiori) poteva essere legittimamente coperto dal Presidente avendo avuto l’approvazione del CdA a fare fronte a spese non previste per € 50.000,00.In sintesi dall’esame obiettivo dei conti economici 2020, 2021, 2022 NON RISULTANO INCREMENTI NELLE USCITE SE NON QUELLE RELATIVE A IMPEGNI STRAORDINARI PASSATI TUTTI ALL’ESAME PREVENTIVO DEL CDA, AL QUALE INVECE NON PER SCELTA DEL DG/PRESIDENTE SONO STATI NON COMUNICATI IMPEGNI SIGNIFICATIVI (COMPRESI I CONTRATTI DI ASSUNZIONE; NON FIRMATI O ILLECITAMENTE FIRMATI DA WP ………Dulcis in fundo: a cosa si riferisce con la frase lasciando ogni altra cosa che non rifletta queste intenzioni a chi ha tempo da perdere e un insopprimibile desiderio di dichiarare guerra agli altri, e pensa in questo modo, ma illusoriamente, di risolvere problemi e questioni di ben altra natura.?
Vuole un aiutino sig. Walter Pellegrini? Si riferisce ai danni che ha procurato e sta procurando con i suoi soci – tra i quali è pure un medico, complimenti! - per i quali mi sottoporrò a visita presso una struttura pubblica? O al fatto che mentre lei sguazza a carico della Fondazione con Citazioni ridicole smentite punto per punto dai verbali del CdA io per un impegno morale sto esaurendo le mie risorse che un tizio che si qualifica avvocato considera illimitate grazie “alla mia bramosia di denaro”?
Altro equivoco prodotto dalla omonimia.