Potremmo iniziare questo articolo che accompagna nel suo debutto la possibile nascita di un nuovo giornale d’inchiesta, libero, non manipolabile a nord, al centro e a sud, che si proclama non so se orgogliosamente o presuntuosamente “nazionale”.
Questo probabile giornale on line in realtà è solo o sarebbe solo parzialmente “nuovo” giacché esso viene (o verrebbe) subito dopo I Nuovi Calabresi letto e diffuso per quasi la metà tra lettori nati o residenti da Roma in su, quindi “quasi nazionale”, che a sua volta nacque dopo la fine, per mano assassina, de ICalabresi, in un anno non lontano dal traguardo dei 5 milioni di visualizzazioni e 30.000 followers su Facebook.
La mano assassina, o meglio le “mani assassine” non si sono mosse solo contro due liberi e, dicono le fonti, ben fatti e interessanti giornali. Uno morto o messo a riposo, per mia libera scelta e un altro ucciso da mani grondanti sangue “virtuale per fortuna”; potevano bastare ma si sa che l’appetito vien mangiando. Quindi, insieme e prima dei giornali, è stata occupata e avviata a fine ingloriosa la Fondazione Attilio ed Elena Giuliani voluta da un signore ricco e molto ingenuo, Sergio Giuliani, con sede legale a Roma e, dopo averla acquistata e salvata dal degrado, con sede operativa a Villa Rendano, uno degli edifici storici più affascinanti di Cosenza, divenuta in dieci anni un polo culturale, civico, e soprattutto museo storico multimediale ammesso nel club dei musei di interesse nazionale. In termini volgari, cioè economici, 13 milioni di euro e più investiti come dono alla città.
Ma la riconoscenza è merce rara un po’ dappertutto, in Calabria ancora di più, e in ogni caso bastano quattro traditori nominati nel CA dal sottoscritto per farne ricco bottino da svaligiare con ICalabresi al seguito per completare l’opera.
Allora cosa ha (o avrebbe) di nuovo oltre la testata questo giornale che ha di originale due cose: la prima è che nasce da un calabroromano già vittima della scellerata decisione di tornare a vivere dopo 68 anni da Roma a Cosenza, dove per la verità in un anno – tolto il 2020 per COVID – ha assunto la guida della Fondazione e Villa al seguito arricchita con nuove iniziative e ambiziosi progetti e, come detto, con la creazione e la direzione de ICalabresi che a detta di alcuni giornaloni era il migliore prodotto editoriale nato in Calabria.
Ma non mi piace né piangermi addosso né autoelogiarmi. Mi basta essere concretamente incazzato con molti dei miei corregionali, pavidi e attratti dal belare delle pecore, e provare a fare un giornale veramente libero, possibilmente interessante e ben scritto che è prioritariamente rivolto a tutti gli italiani, con un più di interesse a coloro che magari amano la Calabria ma non vi sono nati o non vi vivono. È un atto di ostilità nei confronti dei calabresi nativi e residenti? No, non proprio, ma è vero che, provato che in Calabria nemo profeta est, guardo e penso con fiducia a nord del Pollino. In fondo è o potrebbe essere una bella sorpresa che dal Sud nasca un giornale soprattutto per il centro nord che di giornali e mezzi di informazione ne ha tanti e molti di buona qualità. Insomma, con molta esagerazione, dalla Calabria che anche nel Sud ha deciso o ha accettato di essere il deserto o quasi della libera informazione, propedeutica alla pretesa di avere doveri e diritti come più o meno dice la Costituzione, prova a nascere un’offerta di libero e non sciatto giornalismo che potrebbe forse meritare qualche apprezzamento meno precario, qualche ohhh di sorpresa: “guarda un po’ questi terroni che sono capaci di fare, non di grande, ma nemmeno una miscela imbevibile” per poi ottimisticamente concludere come dice un mio carissimo amico maremmano “non l’avrei mai creso”.
Ma qui siamo nel mondo dei desideri. Poi vediamo se – come tantissimi calabresi lontani dalla loro terra e sparsi in Italia e nel mondo – riusciamo a fare qualcosa di buono senza dovere essere o eroi o vittime designate. Due ruoli che non mi piacciono per niente, optando senza esitazione per una severa punizione dei carnefici e dei loro servi sciocchi.
*Nell’immagine una testata ancora provvisoria: siamo ancora al livello di un desiderio, ma non di un progettto da realizzare.
3 Comments
Vai, Francesco! Purché la direzione sia coerente con l’intenzione.
E soprattutto senza guardare in faccia i dissacratori delle tradizioni e dei valori di fondo che caratterizzano questa Italia, che ha come vero antenato il Calabrese Vitalyon, partito dalla Calabria Ulteriore Ultra per formare il pensiero di tutto lo Stivale.
Visto che hai nominato Vannacci, non saremmo offesi se il nostro Generale fosse associato a questa meritoria iniziativa di rinascita dell’informazione.
Un giornale indipendente è per me un sogno irrealizzabile. Cmq
Penso sia un sogno, un giornale indipendente, cmq auguri di vero cuore…