Sig. Walter Pellegrini,
premetto che mi ripugna solo doverla nominare, non perché lei è – con altri – un traditore, ma perché lei è il figlio a mio parere indegno di Luigi e Letizia Pellegrini, due persone eccezionali che non meritano la sua indegnità.
Ma lo faccio per dovere di fedeltà e lealtà nei loro confronti ed anche delle tante persone “per bene” che lei ha trascinato nel fango.
Lei ha appeso alla parete della Casa editrice fondata da suo padre il primo numero di un giornale scritto a mano, con la grafia elegante che lo contraddistingueva, nel 1953 a Cleto, paese natale suo e di mio padre e mia nonna.
Oggi a distanza di 75 anni quel primo numero di un giornale composto a mano è da solo la migliore ed irripetibile di un galantuomo che sarà poi editore, poeta, intellettuale, partendo da un borgo dove cultura e interessi culturali e civici erano praticamente assenti. Lei non ha un briciolo di quella cultura, di quell’entusiasmo da pioniere. Se ne dovrebbe vergognare ma lei non conosce un sentimento nobile come la vergogna e l’onestà intellettuale.
Ma se fossi nei panni del suo tutor Nicola Gratteri sarei incazzato come un toro. Le spiego perché: tutti sapevano che Gratteri non gradiva essere fotografato accanto a Mario Occhiuto e infatti credo che sia disponibile solo una foto a due scattata nel ristorante già proprietà dell’ex Sindaco.
Bene, come fa Gratteri, il mitico Gratteri innalzato ad icona della legalità a sostenere anche solo con il silenzio la Fondazione rapinata che ha nel suo CdA addirittura in carne e ossa il sen. Mario Occhiuto. Forse la foto sarebbe più imbarazzante della sua nomina a killer amministratore?
Se il Gratteri vuole accreditarsi come simbolo della legalità (a chiacchiere) come fa a dire che lui certi figuri non li vuole neppure frequentare? Anche i sofisti greci sarebbero in difficoltà a spiegarlo.
La mia convinzione è che lei ha fatto un gran casino perché ignorante, presuntuoso e arrogante (in buona compagnia, un consulente legale e amico conclamato che dichiara il falso, una ex dirigente di FS ridiventata jena, un medico mio nefrologo da dieci anni solo mona, stronzo in italiano). Sono pronto ad essere querelato perché come avvocato ho scoperto che sono abbastanza bravo.
Allora dico al dott. Gratteri che se non vuole sporcare la sua biografia di magistrato inquirente assai manettaro, ma anche coraggioso, faccia in ritardo ciò che avrebbe dovuto fare da tempo, dissociarsi da un manipolo di filibustieri e lasciarli affondare nella loro melma.
È un consiglio amichevole perché dovrebbe aver capito che a 79 anni, con un residuo di vita modesto, non mi arrendo alla violenza, al tradimento, alla bestialità di un manipolo di cialtroni. Se non l’ho fatto fino ad ora pensa che lo faccia vicino all’ottantina?