Nell’articolo con il quale il Direttore de Lanovitaonline Pasquale Motta commenta il mio esposto presentato al CSM contro Nicola Gratteri, scrive di una strana coincidenza che non conoscevo e che mi sembra inquietante e utile alla comprensione della concordanza tra Mario Occhiuto (e il fratello Roberto) e il puro e duro Nicola Gratteri.
Cito fedelmente Motta: Recentemente abbiamo raccontato di una società che si trova a via dei Conti Ruffo 15 a Catanzaro, che si occupa di intercettazioni e di cui uno dei titolari è in rapporti economici con la regione guidata da Roberto Occhiuto. Sarà un caso? È probabile. E tuttavia la RCS è stata sempre organica alle attività investigative dell’ex procuratore di Catanzaro, ora procuratore di Napoli. Tutto questo sarà un caso? Potrebbe esserlo. E tuttavia, nel paese dei grandi intrighi, dei grandi trasversalismi e, soprattutto, delle grandi deviazioni degli apparati di sicurezza, ci induce a nutrire qualche sospetto sulla linearità di tutte queste vicende, ma non avendo prove, come diceva Pier Paolo Pasolini, lasciateci il diritto del sospetto.
Confesso di non avere capito tutto ma mi sembra di intuire che Motta avanzi il dubbio che la società che svolge attività investigative per la Procura di Catanzaro al tempo guidata da Gratteri – in particolare intercettazioni – in rapporti economici con la Regione Calabria guidata da Roberto Occhiuto sia in un teorico rapporto di incompatibilità. Non so quali elementi conosca Motta ma in astratto le intercettazioni in mano a società o persone non adamantine sono una possibile fonte di “ricatti”.
Nulla autorizza a dare per fondato ogni sospetto, ma l’alea del ricatto di politici, di giornalisti, editori, ecc… non è mai campata del tutto per aria.
Chi vuol capire capisca: ad esempio che cosa c’entra Mario Occhiuto eletto del Cda della Fondazione il cui vertice è nato anche a seguito del sostegno anche solo omissivo del dott. Gratteri? E cosa ha avvicinato un importante gruppo editoriale ingiustamente chiacchierato a celebrare ogni giorno con pubbliche manifestazioni il mitico e miracoloso Gratteri? Sono pure illazioni, ognuno è libero di scegliere i propri miti, ma insomma le combinazioni diventano sempre troppe.
Se leggo Cosenzachannel o laC mi rendo conto che una certa simpatia è nata con il Procuratore Gratteri. Mi è capitato alcune volte di sentire il cortese Presidente della “C” ma ricordo che nel corso della sua prima telefonata la prima domanda che mi fece, cioè “Lei cosa pensa del dott. Gratteri”, mi sorprese non poco. La mia risposta generica non fu una furbata ma era frutto genuino del fatto che Gratteri lo conoscevo solo attraverso le cronache dei giornali.
La chiudo qui, ma quando ho detto in una videoregistrazione che la storiaccia della Fondazione non è affatto una vicenda banale ero nel giusto. E lo confermo e lo dirò, scriverò, urlerò fino a quando non sia convinto del contrario. E ripeto un invito ai quattro traditori: dimettetevi o pensate seriamente come “farmi fuori”.