Il modello di “democrazia liberale” dove i cittadini ogni X anni sono chiamati a votare non piace ai 2/3 dell’umanità. La frase di Churchill che essa è, se non la migliore forma di governo della società, “la meno peggio” non vale più. Per moltissimi anche tra noi occidentali questo non è più vero e miliardi di esseri umani – parte europei, russi, cinesi, grandi paesi asiatici e sud americani (gli Usa nei fatti con Trump vi rientrano) – non credono affatto che mettere una X sulla scheda elettorale di partiti di improbabile identità (qualcuno sa che cosa è la Lega di un becero Salvini, di professione guascone e rompiballe?) per eleggere– come in Italia – citando un grande “vecchio” del PSI, Rino Formica– nani e ballerine (intese come nipoti, amanti, fidanzate, esperte di lap dance) – sia vivere in democrazia.
Se ormai il 50% non va a votare un motivo ci sarà. Ma credo che ci sia di peggio. Basta leggere i commenti che arrivano a I Nuovi Calabresi / Il Sud chiama il Nord per leggere delle cazzate insopportabili di persone che si nutrono di odio, ignoranza, idiozia e inutilità sociale. Confesso che faccio fatica a non produrre in serie vaffa e affini. Non è un frutto di un reazionario presuntuoso è vero il contrario: è il ricordo affettuoso e nostalgico delle file di donne felici che pure a loro fosse riconosciuto di manifestare con il voto le proprie preferenze, gente umile con i tratti della fatica sui campi e nelle fabbriche. Quelle donne e quegli uomini di politica ne sapevano molto più dei borghesi odierni, che specie nel Sud spesso sono la parte inutile, dannosa sebbene privilegiata e acculturata guardando i programmi di Maria De Filippi o peggio.
Ho maturato l’idea che in tempi difficili a oche e paperi starnazzanti che ripetono ossessivamente ora Viva Trump, o addirittura Viva Putin scontati e insopportabili i viva Gratteri come in passato viva Di Pietro debba essere limitato il diritto di voto. Perché tossici e pericolosi.
E per restare nel campo dei magistrati vogliamo onorare e ricordare veri eroi, Falcone, Borsellini, Tarranova, Chinnici e tanti altri mortificati da vivi e ritualmente ricordati da morti ammazzati?
Di questi eroi avete mai visto comparsate inutili a reti televisive unificate o presentazioni un mese sì e uno no di libri certo interessanti ma soprattutto autopromozionali?
Avete letto il calendario delle loro partecipazioni da Sanremo a Gioia del Colle, Bovalino o Giugliano (nomi solo evocativi)? A me non risulta, ma per persantosubitogratteri ce ne sono a bizzeffe.
Ebbene io dichiaro che dato pieno e grato riconoscimento al lavoro investigativo per colpire mafia e malaffare non mi unisco al coro dei lodatori a prescindere, per una questione di principio che prescinde da Gratteri (mi limito più modestamente a inginocchiarmi dinanzi alla Croce di Cristo) ma anche e soprattutto perché più volte invitato e sollecitato sul giornale non risponde ad una banalissima domanda “Lei dottor Gratteri ha anche inconsapevolmente sostenuto, protetto o condiviso l’azione criminale (in termini tecnici) del suo amico Walter Pellegrini? C’è una qualche relazione tra la mancata approvazione del mensile cartaceo con direttore designato Antonio Nicaso, ottimo giornalista e coautore con lei di saggi sulle mafie, da parte della Fondazione da me presieduta e diretta, e il grande successo del giornale quotidiano on line ICalabresi che al boss mio omonimo ha fatto lo stesso effetto di un dito negli occhi?
Lei certo non ha avuto alcuna parte attiva nell’azione distruttrice di una Fondazione e della sua Villa Rendano, che ha avuto l’onore di ospitarla in alcuni interessanti dibattiti ma può escludere di non aver magari in buona fede coperto e consentito lo svuotamento e la dispersione di grandi risorse economiche, di un lavoro prezioso di tanti, ultradecennale, la prima chiusura di un giornale libero e legalitario, di aver reso possibile a sua insaputa un’azione persecutoria oggi all’esame della Procura della Repubblica di Roma (che ha procurato un’invalidità al 100%)? Ed infine se la sentenza del Tribunale civile di Roma confermerà per tabulas al netto di improbabili e delittuose manipolazioni (che escludo IN QUESTO CASO per l’onestà del Giudice) che Walter Pellegrini, che era stato designato come membro del Cda SOLO perché figlio di un carissimo galantuomo il prof. Luigi Pellegrini , con altri tre complici si è reso responsabile di ABUSO DI DIRITTO, come è stato sacrosantemente provato abbattendo mucchi di falsità, informazioni inventate e denigratorie, cazzate inaccettabili in un’aula di Tribunale, Lei, proc. Gratteri, accetterebbe per amicizia (che è un nobile sentimento ma sempre ricordando il motto latino amicus semper sed varitatis magis) confermare stima protezione e fiducia in un “abusatore di diritto” cioè di LEGALITA’?