Caro Presidente,
credo di poter dire che in passato ho avuto simpatia e stima personale per te. Mi sono sbagliato? Non credo e in ogni caso, se ho fatto un errore, non me ne pento.
Mi spiace solo che tu, che non sei certo uno sciocco, non ti renda conto che prendere per i fondelli i cosiddetti tifosi che scaricano sul pallone tutte le proprie frustrazioni, la propria irrilevanza, la propria povertà, più che economica, esistenziale, addirittura facendo una sceneggiata con il nulla assoluto, come Franz Caruso, è un errore imperdonabile.
Se pensi che io sia un idiota arrogante farai bene a ignorare questa mail.
Se pensi che io non lo sia e soprattutto che saranno sbattuti fuori a calci in culo un po’ di cialtroni (come accadrà di sicuro, sentenza sì o no, Gratteri sì o no) sappi anche tu non perdonerò nessuno – rispettando la legge – ma di sicuro non perdonerò, nel senso che farò della morte voluta del calcio cosentino, cioè l’alimento che piace ai ricchi e ai poveri, ai semplici e agli intellettuali, una delle mie campagne mediatiche e politiche (a 79 anni e con l’invalidità al 100%) più severe, ed efficaci. Lascia perdere queste nullità con fascia e senza, parla la lingua della verità. Te lo consiglio con umiltà ma anche con generosità. La retrocessione in C è una cavolata, l’hai voluta e programmata, la presa per i fondelli, l’irrisione per la “droga” innocua di migliaia di persone sparse in Italia e nel mondo è una sfida insopportabile. Lascia perdere i leccaculo per qualche biglietto gratis. Dì la verità: del calcio non me ne frega niente, faccio i miei legittimi interessi imprenditoriali, pesco giocatori, DS e allenatori nei disoccupati e lungodegenti. Lo puoi fare in una terra di anime morte, ma tutte le mie residue capacità nella pace della Maremma Toscana saranno spese contro la truffa, che non è solo quella del pallone, ma tutte fanno schifo almeno a me e io scrivo parlo e faccio solo per me.
Un cordiale saluto
Franco Pellegrini