Fare un giornale da solo, con la sola preziosa collaborazione di un amico e ottimo grafico toscano, non è uno scherzo. È fatica, è un costo non alto ma sempre rapportato al mio reddito. Allora perché farlo? C’è stata una prima fase che è servita a smontare una narrazione falsa e ignobile per la quale i pirati erano i salvatori della Fondazione. È stata creduta per viltà e idiozia per qualche settimana, poi la scelta di rendere pubblico tutto, ha smontato questa truffa prima tra i cittadini poi in tribunale. Un processo per abuso di diritto, dato per perso, si è riaperto quando ho potuto dichiarare a verbale la lista delle falsità, delle informazioni infondate e fuorvianti. Così con un altro processo nel quale il Giudice siccome la Fondazione parlava di violazioni di legge (perché fa sempre impressione) ha imposto di trasmettere la citazione alla Procura che a quanto pare l’ha archiviata nel cestino dei rifiuti. Ed altro ancora.
Ma ora a cosa serve far uscire 7 giorni su 7 I Nuovi Calabresi? Dovrei rispondere: a non deludere il milione e mezzo di coloro che ci leggono e ci apprezzano. Non è poco e sono grato a tutti loro.
Ma se poi proponi di iscriversi gratis in un’Associazione civica che chiede per i calabresi almeno i diritti che hanno gli altri italiani hai 5 iscritti. Cosa pensavo di fare nel tempo: unire i tanti calabresi per bene, insofferenti ad un clima tossico di pessima politica e di pessima massomafia, per contare un po’ di più come loro diritto, e chissà un giorno farne la base per una associazione politica civica nuova che rompesse le uova nel paniere ai coniugi Adamo, al fantasma Franz Caruso, al miracolato Mario Occhiuto e ai loro servi e complici. Non ero io il capo di nulla perché l’età e la salute e anche la stanchezza mi inducono a uscire dal campo bellico. Non ho bisogno di ricordare le 30 persone scarse alla presentazione di un libro non inutile.
Investire oggi sulla Calabria e sui calabresi è un fallimento annunciato.
Di questo sono consapevoli i quattro cialtroni che hanno occupato e devastato la Fondazione Giuliani, hanno programmato il 7 luglio 2022 la “pulizia etnica” delle sole professioniste che avevano fatto forte, ricca, nota e apprezzata Villa Rendano; hanno indotto l’avv. Mungari a fare un’autocertificazione falsa per evitare con la complicità di due funzionarie infedeli della regione Lazio la sua decadenza e con lui la nullità di tutti gli atti a sua firma – decadenza dell’ex presidente in primo luogo. Cosa potevo fare in un Paese dove tutto è precario? Fare una denuncia, siamo arrivati a 4 o 5, che arriverà al traguardo tra due o tre anni, quando io non so se sarò ancora in vita e di Villa Rendano rimarranno solo le macerie.
Con testardaggine, andando contro l’opinione di bravi giuristi, ho scoperto che per una donazione modale, sbandierata come fosse una cosa clandestina essendo la sola cosa che Giuliani ha fatto con atto notarile, ho ancora l’obbligo di guidare la fondazione e siccome questa donazione era la garanzia che l’avrei fatto Giuliani ha nominato erede la Fondazione nel suo testamento, che perciò può essere annullato. Tutto bene? Sì ma tra quanti anni?
Ho preparato un Esposto alla Procura di Napoli all’attenzione del dott. Gratteri per rendergli note le irregolarità, le falsità, i reati a grappolo del suo amico parassita Walter Pellegrini, che non poteva accettare che ICalabresi da me fondato e diretto avesse un successo inaspettato e il progetto di Antonio Nicaso amico fraterno di Gratteri (una barca di soldi per 6000 copie annue) fosse stato bocciato. So che la morte de ICalabresi con la complicità idiota dei tre redattori è stata decisa per questo “sgarbo”. Ho registrato il silenzio del dott. Gratteri, senza accusarlo di nulla, e sono arrivati decine di commenti tipo “Gratteri santo subito” e altre espressioni credo offensive per lo stesso Gratteri, Grande, insostituibile, il solo magistrato onesto ecc… La vocazione a farsi servi senza che nessuno, Gratteri compreso, lo chiedesse.
Ora molto controvoglia darò la possibilità a chi vuole di dare un contributo anche e soprattutto modesto. Non ci conto. Ma per me vale come risposta ad una semplice domanda: “Volete che I nuovi calabresi potenziato viva anche senza di me, se ci sarà qualche imprenditore che con pochi soldi potrà dire di aver fatto vivere l’unico, ripeto l’UNICO; giornale libero e non manipolabile della Calabria? O se preferite far occupare il vuoto lasciato da ICalabresi ucciso da 4 banditi, non difeso da nessuno dei 30.000 followers o dei 2 milioni e mezzo di lettori e poi vilipeso dai tre radattori che la sola libertà che si sono presi è stata quella di insolentire e cancellare il nome del loro direttore che li aveva trattati come si dovrebbe sempre fare, con contratti chiari e rispettati, con stipendi faraonici rispetto ai 400 o 500 euro pagati, quando sono pagati, se il padrone lo vuole. E parlo di gruppi editoriali grossi sebbene molto chiacchierati.
Sono questi i dubbi che mi accompagnano. La sola cosa che non mi posso permettere è di fare una cosa sostanzialmente inutile, se i cittadini calabresi la condizione che a molti, moltissimi appare penosa e insostenibile.