Nell’articolo di apertura odierno, che è paradossalmente anche quello di chiusura, non so se definitiva o momentanea del giornale, ho scritto che la tanto sospirata sentenza, che se fossimo un Paese libero non potrebbe che confermare che 4 traditori senza un motivo vero, ma con una montagna di letame spalato con molta pazienza e nell’isolamento pressoché totale hanno fatto stracci del Diritto, della moralità e soprattutto della decenza qualunque ne sia l’esito sarà un marchio indelebile per la Calabria e per Cosenza.
Coerenza e logica dicono che per me la partita si potrebbe chiudere qui, considerato che mai tornerò stabilmente a Cosenza e mai occuperò una carica al vertice della Fondazione Giuliani.
I motivi li ho più volte spiegati: il progetto Villa Rendano è ormai morto e irrecuperabile, i fatti hanno dimostrato che i cosentini ai quali Giuliani pressato dal bugiardo e falso seriale Mario Occhiuto aveva restituito un edificio affascinante è tuttavia destinato a degrado irreversibile. Il mio rapporto fedele con la mia città natale è irrimediabilmente finito.
E invece, pensando e ponsando mi sono chiesto se gran parte dei lettori – prima de ICalabresi poi de I Nuovi Calabresi – molto numerosi non hanno detto boh alla porcata dei 4 cavalieri dell’apocalisse, non hanno avuto neppure “il coraggio” (?) di aderire ad un’Associazione civica per la difesa dei principi costituzionali, non hanno versato un euro per contribuire in misura lillipuzziana ad un giornale con me autore quasi unico che comunque mi costa € 1000,00 al mese (cioè un quarto della mia pensione, peraltro oggi decurtata dai farabutti del 20%), ecco dopo una riflessione notturna mi sono posto una domanda. Se per 79 anni, non hai mai accettato compromessi per esempio lasciando le FS a 54 anni perché non ho voluto accettare uno scandaloso progetto mortale per l’Italia ferroviaria voluto dal PDS in persona del Ministro pro tempore Burlando che voleva fare una società cargo italosvizzera, cioè tra un paese di 60 milioni di abitanti e l’altro con poco più di 7 milioni con sede in Svizzera, perché devi lasciarla vincere ai pavidi calabresi?
La risposta mi è venuta confusa, ancora abbozzata ma fattibile. Un paradosso e una provocazione: dalla regione che è diventato il deserto dei diritti – che non è pertanto il destinatario principale – facciamo nascere sempre da solo all’inizio e con pochi soldi un giornale che potrebbe per ipotesi chiamarsi Il diritto di avere diritti. Non è una trovata ma è il titolo di un libro di un grande calabrese, Rodotà, ovviamente messo nel dimenticatoio. Esiste “via Attilio Giuliani”, che è stato un bravo imprenditore, manca, salvo errori, “Via Rodotà”.
A chi rivolgersi? A tutti gli italiani che a differenza di noi calabresi, intendo di molti calabresi, non sono attratti dal fascino delle pecore e provare con modestia senza ambizioni eccessive a che i diritti che nel sud in generale sono un favore che si può fare o non fare sono crediti da riscuotere senza storie, che coloro che se ne fottono saranno indicati e sputtanati, che intere fasce della popolazione, giovani, disoccupati, perseguitati che sonnecchiano rassegnati hanno il diritto e il dovere di non accettarlo. E non è questione di destra o sinistra che sono quasi interscambiabili.
Esempio banale: di fronte allo scempio di Villa Rendano che differenza c’è stata tra Bruno Bossio e Nicola Adamo, tra l’etereo Franz Caruso e Bianca Rende, tra direttori di pseudo giornali e intellettuali delle Università a cominciare dall’Unical?
È ovvio che a parte queste nobili e forse irrealistiche ambizioni c’è un bonus personale. La distruzione della presentabilità di un indegno figlio di Luigi Pellegrini, di un parimenti indegno avv. Mungari che aveva accettato di essere come esecutore testamentario d’aiuto se necessario a mia moglie, della jena persecutrice seriale di una giovane perché brava e non inginocchiata ai suoi piedi, e un veneto mio medico curante e doppiamente ignobile perché conoscendo la precarietà grave della mia salute se ne è allegramente fottuto forse solo perché è un mona, in veneto cretino. La sua nuova immagine sta circolando con una mia spintarella tra molti ex estimatori tra i medici ospedalieri, da Roma a Verona, ecc… ecc…