Vi prego di credermi quando dico che – dopo aver saputo da FB che un misterioso problema tecnico era stato risolto – da 2 milioni eravamo passati a 3 milioni di visualizzazioni (che non significa che tutti abbiano poi letto anche solo in parte un articolo) non ho gonfiato il petto d’orgoglio ma ho fatto alcune semplici considerazioni.
Se ICalabresi prima e I Nuovi Calabresi con tempi e numeri diversi hanno avuto un buon successo non significa che il sottoscritto Direttore e Fondatore di entrambi sia un candidato al Premio Pulitzer. Credo di essere abbastanza bravo – lo dimostra la mia storia professionale troncata da me per non “vendere l’anima” al cialtrone di turno, nel mio caso Cimoli, il distruttore seriale di FS e Alitalia, bene “ammanicato”. L’ingrediente essenziale per un giornale, piccolo, medio o grande, è uno solo: la libertà e l’onestà intellettuale di chi vi scrive.
ICalabresi che il delinquente seriale Walter Pellegrini ha definito “un danno per la Fondazione” e dopo avermi “licenziato” è stato donato gratis ad alcuni dei redattori, bravi prima e bravi dopo, al netto della loro ingiustificabile viltà (Cari colleghi non vi incazzate se ve lo dico perché se rendo pubbliche le vostre mail insultanti è molto peggio), nella seconda versione ha fallito perché che fosse il portavoce delle cazzate dei traditori lo capivano tutti, senza per questo dirlo a voce alta ai traditori perché, come ha scritto Il Corriere della Sera a proposito della vicenda della falsa mamma di una bimba di altra “Cosenza sorprende gli inquirenti per la sua omertà”. Cosenza come Corleone è una vergogna imperdonabile.
È possibile che un giornale o più giornali più autorevoli spazzino via questo cancro paramafioso? No, in tempi medio brevi. Occorre prendere a “calci in culo massicciamente” una buona fetta della città che comanda. Ho appena visto sul TG che mentre “occhi a palla alla Camera” urlava che la “Magistratura va rifondata” il suo vicino di banco applaudiva compiaciuto. Lo può fare un deputato che al momento – anche ingiustamente – è stato condannato in primo grado ed è sotto processo con tempi biblici a Roma per corruzione transnazionale? Penso che per buon gusto non lo possa e non lo debba fare, ma sapete chi ha avuto per la prima volta in vita sua un decreto penale per aver detto parole vere e non gentili nel corso di una chiamata Whatsapp a numero chiuso – solo i giornalisti de ICalabresi con il solito Giuda all’interno – che il Tribunale di Milano in altro caso aveva sentenziato essere inviolabile come ogni conversazione privata? Il sottoscritto incensurato, notoriamente onesto dopo essere stato vivisezionato dai Servizi segreti come tutti i dirigenti di primo livello di FS dopo la caduta di Ligato. Il sottoscritto che non risultava avere accettato per le feste natalizie più di due bottiglie di vino o una sola di spumante, ma che è stato denunciato senza sapere perché e a lungo da chi? Proprio dall’archistar Occhiuto.
Ma sto divagando. Ciò che mi preme dire a proposito del vasto consenso “sterile” de I Nuovi Calabresi è che non occorre una sentenza (peraltro a rischio teorico di manipolazione esterna) per sentire il sapore e l’odore della libertà e della legalità. Sarà colpa del mio naso otturato, ma a Cosenza da Villa Rendano a tutta l’area urbana questo odore non lo sento proprio e questo non è un mio problema, ma di tutti voi cari amici che siete chiamati anche ingiustamente dalla grande stampa “omertosi”, “massomafiosi” e via insultando.