Non è raro che quando una o più persone compiono un atto illegittimo – il termine corretto è criminoso, come è sicuramente l’assalto alla Fondazione Giuliani e al suo patrimonio – che ci sia un protettore autorevole che può essere anche inconsapevole (entro certi limiti).
Questo protettore deve essere molto autorevole se riesce anche dinanzi all’evidenza di azioni illegittime o veri e propri reati a “imporre il silenzio” omertoso a tutta una regione, politica, massoneria, informazione e cultura. È esattamente ciò che è accaduto da noi con propaggini addirittura a Roma, che pur malmessa resta la Capitale con tutte le sedi istituzionali più importanti.
Io non so – posso immaginarlo ma non bastano gli indizi – chi sia il Lord protettore di quattro ignobili manigoldi che hanno macchiato sia l’immagine non eccelsa di Cosenza sia distrutto con furia iconoclasta la mia persona (ma sono un “distrutto” per modo di dire) e soprattutto alcune persone che meritano rispetto e devozione. Mi riferisco al prof. Luigi Pellegrini con la sua compagna di vita Letizia Lojacono, che per mezzo secolo mi hanno onorato non di una generica amicizia ma di fratellanza che tutti noi abbiamo considerata reciprocamente preziosa. Ma questo è il peccato imperdonabile che tocca alla coscienza dei figli, Walter in testa, le sorelle a seguire, escluso il solo primogenito Riccardo.
Ora vediamo chi potrebbe essere questo Lord protettore: un politico, un magistrato, un’anima nera? Sono tutte ipotesi legittime e con un campo piuttosto ristretto.
Ora, come ho detto, ho le mie convinzioni ma esse da sole non bastano. E tanto più gravi sono i crimini dei protetti tanto più colpevole, quanto meno per omissione, il presunto Lord.
Per aiutare la ricerca dell’ignoto protettore, ripeto, anche ignaro e solo strumentalizzato con cinismo, riporto la lista degli illeciti e dei reati quali risultano dai processi civile e dalle denunce penali.
Il primo grave illecito che è riconosciuto dalla giurisprudenza è il cosiddetto “abuso di diritto”, quello che è stato compiuto il 30 maggio 2022 dal Cda senza una motivazione spendibile, successivamente inventata con una produzione seriale di falsità, dati inventati e fuorvianti che è stato non facile smascherare perché la cosiddetta riforma Cartabia ha fatto che tutto si risolva con una udienza, la prima, senza possibilità di depositare documenti acquisiti con ritardo perché la controparte non ha messo a disposizione gli atti di 10 anni di gestione e senza poter interrogare i testimoni. È accaduto in due casi e in quello sull’abuso di diritto ho dovuto ricusare il giudice per poi mettere a verbale le verità celate e stravolte.
Il terzo grave illecito che sarà depositato con l’ausilio di un autorevole giurista è quello di aver reso impossibile rispettare le ultime volontà di Sergio Giuliani che le aveva dichiarate, a garanzia della designazione della Fondazione come erede universale, in una donazione modale a mio favore con l’obbligo di guidare la fondazione e assicurarne il futuro della Fondazione sino a quando lo permettano le condizioni psicofisiche.
Si dice sbagliando che l’obbligazione quando essa diventa impossibile, nel nostro caso per l’assalto di quattro pirati, essa decade. Ma come ha sentenziato la Cassazione “l’impossibilità deve sussistere al momento in cui l’obbligazione è stata data e accettata dal donatario: il motivo elementare, a cosa servirebbero i vincoli che poi ricadono sul testamento se il primo venuto è libero di fare anche carta straccia della donazione e del testamento?
Tralascio la terza azione processuale che si aprirà il 24 ottobre dinanzi al Giudice del Lavoro dopo che una sua collega non ricordava neppure che ogni processo è fatto di due domande, una per ciascuna delle parti. In questo caso il sottoscritto ha chiesto di essere retribuito per il lavoro, subordinato al CdA, di Direttore generale mai richiesto prima e la controparte, la banda Walter Pellegrini e soci, aveva chiesto che l’importo della donazione, il solo percepito non avendo avuto neppure un “grazie” in sede testamentaria, fosse considerato il compenso per il lavoro svolto.
È una tale bestialità che persino il giudice che ha respinto la mia domanda “per difetto di allegazione”, cioè per non avere depositato una camionata di carte, non bastando quasi tutti i verbali del Cda, non ha accettato la domanda della banda Bassotti, inventata su qualche giornalino per ragazzi.
Con il risultato di avere due “soccombenze”, quella mia e quella della citata banda, con questa bizzarra differenza: io condannato a pagare per una sola udienza 14mila euro per assurde spese legali (che nei processi di lavoro sono notoriamente più basse e contenute, e la controparte, perdente come me, dovrebbe incassare la somma suindicata. Come è finita? Che la jena Walter Pellegrini, lo stesso che aveva percepito per il suo ruolo di rappresentanza sul territorio di Villa Rendano 300.000 euro comprensive degli 80.000 ingiustificate per il 2020 (anno del Covid) e 2021, perché trasferitomi a Cosenza non occorreva un rappresentante della Fondazione. Non ho cancellato quel cadeau per non recare pregiudizio al suo bilancio familiare, il mio omonimo per una causa tecnicamente non vinta ha chiesto il pignoramento del solo mio reddito, la pensione (senza trovare nulla, come ovvio).
A benefico della cultura del presunto e ignoto Lord protettore cito solo i reati contestati in sede penale:
1) vessazione ciò dolosa pluralità di stress che come previsto con una dichiarazione di un cardiologo autorevole e onesto avrebbero comportato rischi di ictus o morte: Grazie a queste carogne che sapevano tutto l’INPS ha certificato la mia invalidità GRAVE al 100 %.
2) Abuso d’ufficio con dolo eventuale e attestazione di non sussistenza di condizioni d’incompatibilità non sanabile per l’avv. Mungari e di mancata ottemperanza ai doveri di ufficio con eventuale corruzione di due dirigenti infedeli della Regione Lazio.
3) Illegittima riduzione delle mansioni e della retribuzione della dott.ssa Anna Cipparrone, in spregio agli eccellenti risultati conseguiti con la direzione del Museo storico multimediale e altri rilevanti attività e l’acquisizione di risorse pubbliche ingenti con bandi da lei autonomamente selezionati e condivisi in partnership con autorevoli istituzioni culturali e museali italiane ed europee.
4) incarico al dott. Kostner noto massone dipendente presumo pagato (il solo non pagato o beneficiario di un legato simbolico nel testamento sono io e non me ne rammarico) ma non operativo dell’Unical, di “predisporre un nuovo organigramma” che fatte fuori le due professioniste e risparmiati il genero e il nipote del WP (chissà perché?) aprirà le porte di Villa Rendano a tutti i figli, nipoti, amanti con sacri lombi di norma totalmente incompetenti.
5) ricorso a modalità mafiose per il perseguimento di fini non legittimi.
Ce ne sono altri perché ogni giorno accertiamo con documentazione pervenuta anche per errore la sussistenza di altre ipotesi di reato.
Ma ciò che abbiamo ricordato dovrebbe far chieder ai Lord protettori se non pensino che queste palate di melma, che non cesseranno per un mio KO tecnico (salvo morte lucidamente perseguita dai 4 amici) per decenza, prudenza, escludo principi etici e giuridici che sono stati e sono ignorati con arroganza e manipolazioni varie, non converrebbe rinunciare al titolo di Lord che già è desueto ma nel nostro caso è addirittura penoso e pericoloso?