Come ho scritto alcune settimane fa il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Nel caso di cui intendo dare una sommaria informazione, perché mi riprometto di trasmettere il documento – verbali del Cda del 7 e 8 luglio 2022, presieduto da tale Walter Pellegrini – all’Autorità giudiziaria competente (al termine di questa vicenda non sono sicuro che avrò migliorato la mia scrittura, ma sono certo di essere diventato un avvocato esperto e affidabile).
Non entro nei particolari “tecnici” che in genere sono presentati con una formula stereotipata. Vi faccio l’esempio di ciò che è scritto e ripetuto con una ossessione isterica e immagino con la bava alla bocca perché speravano di trovare mie inesistenti responsabilità.
In realtà le formule rituali sono due: una è la seguente delibera di approvare il bilancio consuntivo 2021 … con riserva di valutare e deliberare il proponimento (sic voto 2 in Italiano) di un’azione di responsabilità nei confronti del responsabile (cioè il sottoscritto Presidente e Direttore Generale) delle spese nell’anno 2021 non preventivate e prive dell’autorizzazione o ratifica del Cda.
Ora a parte che nel 2021 sono state registrate le spese professionali (avv. Mungari e Notaio) e quelle fiscali derivate dalla successione ereditaria a seguito della scomparsa nell’ottobre 2020 del fondatore dott. Giuliani – scomparsa che non era prevedibile e programmata almeno per noi comuni mortali – e quelle (previste in € 196.000,00) per il mensile cartaceo destinato alla clandestinità che avrebbe dovuto preparare e dirigere il dott. Antonio Nicaso, poi bocciato per motivi economici ed estetici, e quelle previste PER UN SETTIMANALE poi subito divenuto quotidiano (€ 160.000) ICalabresi da me fondato e diretto su sollecitazione di 3 consiglieri di amministrazione con due comunicazioni al CdA, ciò che importa è la formula in grassetto. Cosa significa: non abbiamo alcuna traccia di cattiva gestione, e mancato rispetto di leggi e statuto, amministrativa da parte di F. Pellegrini ma facciamo un’indagine – la chiamano audit perché fa più fico – così forse qualche magagna la scopriamo. È la versione casareccia della cosiddetta pesca a strascico molto praticata al Tribunale di Milano dai procuratori di Mani Pulite e ripetuta nel Processo contro l’ENI dal procuratore De Pasquale che questa volta è stato condannato 8 mesi di reclusione.
Altra formula simile è la seguente: dare mandato al presidente (quello abusivo) di accertare gli impegni assunti dal cessato presidente (cioè io) in ordine ad interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare (due magazzini ora non finiti e da due anni in attesa di un improvvido compratore che non esiste sulla terra) e di sospendere, ove possibile le attività in corso (ndr con bonus al 50%!) e bloccare gli interventi non ancora iniziati”.
Poi sommersi dalla bava canina il Cda delibera di “avviare un audit per verificare il rispetto degli obblighi di legge e di statuto nella gestione amministrativa della Fondazione negli ultimi cinque anni per appurare se esistono le condizioni per promuovere azioni di responsabilità contro il cessato presidente”.
A parte il ridicolo di merito, posto che negli ultimi 5 anni il Presidente era per tre anni il dott. Giuliani e nel Cda erano presenti Mungari e Walter Pellegrini (ed io ero spesso in ospedale da fine 2018 a inizio 2020 e sono stato presidente da febbraio 2021 a maggio 2022) su quale presidente si doveva fare senza alcun motivo o indizio la citata pesca a strascico?
Ci sono altre curiosità o bizzarrie che vi illustrerò con un prossimo articolo.
Ma voglio segnalarvi un’ennesima prova della cattiveria perfida dei 4 traditori.
Nel verbale si dichiara di volere liberare due mansarde date in comodato d’uso a “due privilegiati”. Questi erano una ragazza venezuana (sapete cosa è oggi il Venezuela?) disoccupata – ora paga un affitto mensile di € 300,00 meno di 40 mq, io pago un affitto per un appartamento restaurato da poco di 110 mq € 500,00 – e gli altri privilegiati sbattuti fuori erano 6 ucraini con due bambini che avevo ospitato in un’altra mansarda accogliendo l’invito del Comune di Cosenza in persona di Francesco Alimena.
Il gaglioffo – che ha ricevuto solo per il 2020 (anno di Covid) e il 2021 (con me ormai domiciliato a Cosenza) € 80.000,00 a parte contratti fuori logica e fuori misura non firmati da me e perciò ignorati. Ricordo a tutti noi che un Ente no profit DEVE fare opere di solidarietà e senza sbandierarle con misura io le ho fatte su segnalazione di un sacerdote che è forse il solo che mi manca stando in Maremma.
La storia non ancora conosciuta sarà presto scritta e giacché ci sono forse ipotesi di reato mi riservo di presentare l’eventuale denuncia alla Procura di Napoli anziché a Roma. Li comanda il dott. Gratteri che è giusto sia formalmente investito di indagare e informalmente di sapere, come credo non sappia visto il suo impenetrabile silenzio.